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Dopo i tre punti preziosi, guadagnati contro il Monza di Alessandro Nesta, il Lecce di mister Giampaolo è già pronta ad affrontare, sabato sera alle ore 20:45, la Lazio dell'ex tecnico Marco Baroni, che si presenterà allo stadio Via del Mare senza due pedine a centrocampo.

Come gioca la Lazio di Baroni

La Lazio di Marco Baroni si schiera con un 4-2-3-1 che rispecchia pienamente la filosofia di gioco del tecnico ex Lecce e Hellas Verona, che punta su una solida costruzione dal basso, una difesa compatta e una grande dinamicità offensiva.

Fase di costruzione

La fase di costruzione della Lazio è attentamente orchestrata da Nicolò Rovella, che si abbassa sulla linea dei difensori centrali per formare una sorta di "triangolo" con Gila e Patric. Questa mossa consente alla squadra di mantenere il possesso in modo sicuro e di sviluppare il gioco dalla difesa in avanti con fluidità. L'ex Juve, nel suo ruolo di playmaker, ha il compito di smistare il pallone e dirigere la manovra, permettendo ai terzini di avere maggiore libertà per giocare la palla e partecipare attivamente alla manovra offensiva. Questo movimento dei terzini non solo crea profondità ma permette anche agli esterni offensivi, come Isaksen e Zaccagni, di spaziare liberamente, dando così meno riferimenti agli avversari.

Rovella e Kaba a contrasto

Nuno Tavares, in particolare, si distingue nella fase di costruzione, posizionandosi più alto rispetto all'altro terzino, quasi come un esterno sinistro avanzato. La sua posizione è fondamentale per fornire supporto offensivo e per creare situazioni di superiorità numerica sulla fascia. I terzini, alzandosi, non solo creano spazi per i trequartisti, ma facilitano anche gli inserimenti di Guendouzi e Zaccagni, con il primo che tende ad accentrarsi per creare densità in area di rigore, e il secondo che si libera sulla sinistra per tentare il suo celebre tiro a giro.

Il gioco offensivo della Lazio si basa sulla rapidità di passaggio e sulla fluidità dei movimenti. La punta centrale, Castellanos, spesso si allarga per attirare i difensori avversari, creando anch'egli spazio per l’accentramento di Guendouzi o per il tiro di Zaccagni. In questo modo, la Lazio riesce a mantenere un alto ritmo offensivo, con un continuo movimento tra i reparti che permette alla squadra di verticalizzare rapidamente e creare occasioni.

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