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Il direttore sportivo del Lecce Stefano Trinchera è stato ospite della consueta puntata di Piazza Giallorossa del lunedì. Ecco cos'ha detto.

Che aria tira nello spogliatoio?

Io la paura non l'avverto, poi magari succede nell'inconscio di ognuno dei ragazzi. Ma non sono qui per nascondere l'evidenza, siamo in un momento di flessione. Ogni stagione è caratterizzata da momenti fisiologici di difficoltà. 

Non è un momento drammatico però è un periodo dove la squadra sta attraversando qualche situazione di difficoltà sicuramente e di questo siamo dispiaciuti e mortificati perché avremmo voluto invertire la rotta a Genova dopo la meravigliosa accoglienza dei tifosi in occasione della rifinitura. 

Avremmo voluto regalare una grande gioia, però quando la squadra è in un momento negativo serve il calore, il supporto, il sostegno. I giocatori non sono dei robot, purtroppo quelle prestazioni sono figlie di questo momento e magari la sosta può servire a recuperare la consapevolezza di essere una squadra all'altezza di questo campionato.

Ultras Lecce Curva

Sull'appoggio ed il sostegno in questo momento

Si, senza scappare dalle responsabilità però, perché le critiche servono anche a noi per migliorare. Io sono per accettare le critiche. Però io rappresento questa sera un club composto da tanti leccesi, dal presidente al direttore Corvino all'ultimo dei magazzinieri. 

Noi siamo principalmente prima tifosi di questa squadra. A questo, siamo anche addetti ai lavori che hanno forte senso di responsabilità. Quello che facciamo lo facciamo da anni. Cerchiamo di farlo senza avere rimpianti, di dare il meglio di noi stessi perché siamo figli di questa terra. Non mi permetto a dire che soffriamo più del tifoso, ma noi siamo tifosi e addetti ai lavori, ma questa è una componente in più che ci trasmette uno stato d'animo pessimo quando le cose non vanno bene. 

A casa ed in famiglia mi si accusa quando il Lecce perde che non esco di casa, ma questo è un qualcosa che purtroppo succede non solo a me ma a tutti quelli della società perché soffriamo notevolmente. 

Cosa fare per cambiare rotta

Per quello che è il nostro ruolo e la nostra attività noi siamo molto scrupolosi nella cura di ogni particolare, siamo molto attenti a confrontarci, ad analizzare, siamo in sede o al campo per avere un dibattito e capire quale potrebbe essere la chiave giusta per tornare sulla retta via. 

Anche stamattina lo abbiamo fatto. Però di analisi ne facciamo tantissime, e tante anche approfondite, anche stamattina. Cosa ci siamo detti? Che è un momento di flessione.

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