Trinchera a PGR: "Per noi la salvezza è un vangelo. Chi non sta giocando è arrabbiato"

Le parole del direttore sportivo del US Lecce in diretta su Telerama
Possibilità di giocare con due attaccanti?
Noi quest'estate quando abbiamo fatto una riunione tecnica con il mister Gotti. Abbiam chiesto come lui avrebbe voluto giocare. Ha deciso di giocare in una certa maniera e abbiamo costruito la squadra seguendo quell'indirizzo.
Abbiamo continuato anche con mister Giampaolo, perché avremmo avuto la possibilità di cambiare in corsa nel mercato di gennaio. Quindi quel problema non si è presentato perché si è deciso di continuare su quel modello, con un centrocampista che potesse fare le due fasi.
E' esploso Helgason che si proponeva a diventare spalla di Krstovic ed allo stesso tempo di ripiegare. Cosa che è riuscita benissimo fino a 5-6 partite fa. Però questo calo fisiologico della squadra ha messo in evidenza queste lacune.
Sulla difficoltà realizzativa degli altri reparti
Immaginiamo Baschirotto che si presenta alla sua prima stagione in Serie A facendo 3 gol. Baschirotto nonostante tante palle inattive non ha ancora segnato. Purtroppo capitano quelle stagioni in cui non c'è un perché. Perché c'è un lavoro insistente sulle palle inattive.
Però è un dato di fatto ed una verità scomoda che ovviamente noi sappiamo essere una grande lacuna. Anche la squadra si aspetta un assist, un colpo di testa. Purtroppo ad oggi è una grande lacuna. Ecco perché dico che quello dell'attacco è un falso problema.

Sul sogno salvezza
Io lo dico fino alla nausea. In Serie A non è mai facile vincere e fare gol, ma non per il Lecce, per tutti. Noi abbiamo fatto 105 partite in Serie A, c'è uno sforzo disumano tra prima squadra, Primavera e noi siamo alla ricerca ossessionante di fare le cose per bene, di difendere questa categoria.
Rimanere in Serie A per noi è un vangelo. Immaginate il lavoro che c'è dietro per disputare 105 partite in Serie A, reggere l'urto. Questo non perché ci sono delle critiche, non parlo di quello. Lo dico perché non stiamo lì a guardare e far scorrere i problemi che ci sono, ma siamo lì con le antenne dritte consapevoli di quello che ci aspetta sapendo quello che dobbiamo fare.
E state sicuri che faremo di tutto e di più, l'impossibile…noi non dormiamo la notte per salvarci. Poi è chiaro che tutti vogliono salvarsi, anche il Monza. Se i ragazzi ci credono? Si, purtroppo questa flessione non è voluta assolutamente.
Chi non gioca, tutti quei calciatori che abbiamo menzionato, come Banda e Gaspar, sono tutti arrabbiati perché vorrebbero contribuire, partecipare, essere protagonisti. Questo è un senso di attaccamento, responsabilità. Non sono strafottenti. Quando si perde vedo Gaspar che si mette il cappuccio in testa che non vuole parlare. Non è strafottenza, è voglia di cambiare le carte in tavola e regalare soddisfazione.
Il rush finale
Io per abitudine non guardo il calendario, ma sarei bugiardo se dicessi che non guardo i risultati degli avversari. Sono da sempre convinto che i nostri obiettivi li raggiungiamo attraverso i nostri risultati.
Noi abbiamo fatto 25 punti, non ce li regala nessuno, siamo stati penalizzati diverse volte, ma 25 punti li abbiamo ottenuti con sacrificio e impegno. Ma noi siamo consapevoli di quello che ci aspetta.
Quanti ne servono? Posso dare un parametro ma lascia il tempo che trova: tre vittorie potrebbero bastare, però poi alla fine tutti parlano di un Empoli che ha il calendario favorevole. Sarei contraddittorio se dicessi questo perché in Serie A è difficile vincere. Non è facile vincere sul campo.
Su Krstovic
Da qui al 30 giugno deve dare il massimo per il Lecce, poi dopo si pensa. Lui tra l'altro è molto legato a questa piazza, a questa città. Chissà che un giorno non possa investire anche lui, come tanti, perché gli piace tantissimo Lecce ed il Salento. Un domani se si presenta l'occasione della vita per lui noi saremmo contenti, ma ora deve dare il massimo per darci soddisfazioni.