Lu Gilbertu, lu Gaspare, lu Gianni e quei francesi "salentinizzati"
Il popolo salentino non manca di fantasia e di patriottismo ribattezzando da subito i nuovi arrivati francesi
Lu Gilbertu, lu Gaspare e lu Gianni
Subito dopo il vantaggio del Lecce, tra l'entusiasmo debordante del Via del Mare si sente una voce che dice: “Mamma mia lu Gaspare è meju comu attaccante che comu difensore, comu zumpa quistu". Gaspar non lo sa ma è stato già ribattezzato Gaspare e l'angolano si dovrà presto rassegnare.
Successivamente, a fine primo tempo, il vocio dei tifosi in Tribuna est si fa sempre più intenso e tra alcuni che commentano il gol sbagliato da Krstovic e altri che esprimono il dissenso per l'espulsione di Dorgu spicca un'altra voce: “Che sciocatore lu Gilbertu, è rriatu moi e guarda comu spinge e comu crossa”. Anche Guilbert, sbarcato a Lecce da pochissimi giorni è già diventato “uno di noi” e si dovrà abituare a perdere l'eleganza della pronuncia francese ed essere semplicemente “lu Gilbertu” o nella migliore delle ipotesi Gilberto.
Infine, nel periodo di massima pressione del Cagliari con il pubblico ammutolito a soffrire ecco di nuovo un tifoso che dalla parte alta della Est rompe il silenzio: “Sta trase lu Gianni, quistu pare ca è bonu. Mo vidimu comu ete”. Non c'è due senza tre e il processo di “salentinizzazione” dei francesi (o comunque francofoni) è completato e anche Jean ha subito la trasformazione diventando da subito “lu Gianni”. Il difensore francese aveva provato a sfuggire al processo di storpiatura del tifoso leccese indossando la maglia con scritto Gaby ma al sostenitore attento che ha passato l'estate a studiare schede dei giocatori, tabellini e caratteristiche non è sfuggito nulla. E all'elenco dei francesi, almeno per ora, manca Pierret che potrebbe diventare presto “lu Pierinu”.
E sono sicuro che quando i nostri beniamini non indosseranno più la nostra maglia e ci ritroveremo a parlare di calcio con gli amici ci basterà dire “Mamma lu Pippi comu sta spunda in Premier League” oppure “Ma lu Gilbertu ancora scioca?” per capire esattamente di chi stiamo parlando e farci attraversare da una vena di nostalgia.