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Il Lecce subisce la seconda sconfitta consecutiva ma la prestazione fatta a San Siro contro i campioni d'Italia dell'Inter è sostanzialmente diversa da quella offerta lunedì scorso in casa contro l'Atalanta; stavolta è almeno dignitosa ed i giallorossi meritavano qualcosa di più. La squadra allenata da Luca Gotti ha fatto un passo in avanti, non soltanto per le proporzioni del risultato, ma soprattutto per la tenuta del campo.

Contro l'Atalanta il Lecce aveva ben figurato per venti/venticinque minuti, poi il buio più nero aveva preso il sopravvento; invece contro gli uomini di Inzaghi è rimasta in campo per tutta la partita e se non fosse stato per il rigore contro (generoso, che a parti invertite non sarebbe mai stato assegnato) avrebbe tenuto l'Inter sulla corda fino al novantaseiesimo.

Gotti ha schierato per dieci undicesimi la stessa formazione di lunedì scorso ma stavolta ha inserito Banda al posto di Morente ed ha spostato Dorgu (non “Dorghiù” come il telecronista di Sky ha pensato di pronunciare per tutta la partita, il ragazzo è danese, non nigeriano, nè francese) sulla fascia destra con l'intento di limitare Di Marco, operazione riuscita. Poi gli stessi di lunedì con Gendrey, Gaspar, Baschirotto e Gallo davanti a Falcone; Ramadani e Pierret a centrocampo; Banda, Rafia ed appunto Dorgu dietro a Krstovic.

inter lecce

Il Lecce è stato sfortunato perchè ha subito il gol dell'uno a zero su una disattenzione di massa favorita da una palla che sembrava impazzita: è stato bravissimo Darmian a metterla di testa alle spalle di Falcone. Poi la partita è stata combattuta, con l'Inter che ha cercato il raddoppio ed il Lecce che gliel'ha impedito, anche se è mancato di lucidità negli ultimi metri, quando ha avuto la possibilità di ripartire.

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