Durante l'odierna conferenza stampa di fine mercato, il numero uno dei giallorossi Saverio Sticchi Damiani ha voluto fare chiarezza sulla cessione di Patrick Dorgu, ceduto per la cifra record di trenta milioni più bonus nonostante all'inizio del calciomercato fosse stato annunciato che nessuno dei top sarebbe andato via.
Le parole di Sticchi Damiani
Quando è iniziato l'interesse del Manchester che si è manifestato in maniera ufficiale sia con noi che con i procuratori del ragazzo, sin da subito ha avuto da parte nostra, per iscritto e dal vivo, una risposta che è stata quella che ho ribadito: il club a gennaio non voleva nessuna cessione eccellente. Il 17 gennaio del 2025 noi scriviamo al Manchester che l'operazione di mercato a gennaio non era di nostro interesse. Non parliamo di cifre, ma perché la politica del club è questa.
Forse questa risposta così netta ha fatto immaginare al Manchester che questo giocatore fosse di particolare valore, ma noi abbiamo risposto senza strategia, volendo rimanere coerenti. Paradossalmente il Manchester anziché spegnersi o fermarsi, ha rilanciato soprattutto col giocatore e successivamente con noi.
Peraltro, nei suoi rilanci, per non scontentare il ragazzo che aveva la possibilità di andare al Manchester, abbiamo chiesto che questa operazione, utile per il club, potesse essere posticipata a luglio, in modo da garantire tutti gli interessi in gioco. In primo luogo per tenere fede ed essere coerenti a quanto da noi promesso, in secondo luogo per non far perdere ad un ragazzo di vent'anni un'opportunità così straordinaria e in terzo luogo un'occasione così straordinaria per il club. Però l'esigenza che poteva conciliare tutto era spostare a luglio questa operazione.
Dopo il primo “no” perentorio c'è stato un ritorno del Manchester, che oltre ad essere ancora più deciso nella trattativa ci ha comunicato questa volontà. Chiedendo di posticipare a luglio, ci siamo scontrati con la volontà del club del Manchester e del suo allenatore di prendere il ragazzo o adesso, oppure, messaggio dato a noi e purtroppo anche al ragazzo e al suo entourage, non si fa più.
Questo out-out ha fatto saltare gli equilibri che c'erano. Abbiamo fatto un ragionamento insieme a Pantaleo ed a tutta la proprietà che a quel punto, di fronte a quell'offerta, impuntarsi, da elemento di coerenza diventava un impuntarsi stupido rischiando anche di fare un danno al club. Questo è il contesto che ci tenevo a spiegare.