De Toma: "Corvino un visionario. In Primavera cerchiamo di creare senso di appartenenza"

L'intervista a Giovanni De Toma, protagonista del podcast disponibile sull'app ufficiale dell'Unione Sportiva Lecce, dove parla dei suoi inizi da team manager, del suo percorso in Primavera e del modello giallorosso. Di seguito, un estratto della sua intervista.

La salvezza con la Primavera al primo anno

Il campionato (di Primavera 1, ndr) è di una difficoltà estrema, dove riuscimmo nell'impresa di salvarci subito al primo anno con delle corazzate importantissime, perché c'è molta differenza nel passare dal Campionato di Primavera 2 al Campionato di Primavera 1. 

La lungimiranza di Corvino

Alla fine di quell'anno il direttore Corvino, come sempre visionario in queste cose, aveva capito che il Campionato Primavera non era più un settore giovanile ma un campionato a sé, come se fosse una mini prima squadra. 

Quindi aveva bisogno di occhi costanti sui ragazzi e sulla gestione Primavera, perché è molto molto seria. Quindi migliorarsi anno per anno e stare attenti ai particolari.

Il direttore arriva prima di tutti. Non ne sono certo ma arriviamo prima di tutti ad inserire questa figura professionale (Club manager, ndr) nel Campionato Primavera. Mi chiamò e mi disse che dovevo passare dal settore giovanile a fare il club manager solo della Primavera, con tutte le difficoltà che c'erano.

La figura del club manager

Lì nasce il mio nuovo percorso dove vado a confrontarmi con responsabilità diverse. E' vero che ho solo una squadra, ma con obiettivi ben chiari e precisi che devono portare i giocatori ad un passo dalla Prima squadra, che è una cosa molto difficile. 

E' un mondo in cui bisogna stare attenti all'aspetto mentale e tecnico di ragazzi che arrivano in Primavera e che non sono completi in tutto. Noi andiamo a migliorare le potenzialità che hanno e cerchiamo di trasformarle in qualità conclamate che si possano vedere sui campi di Serie A.

Ci tengo a dirlo: stiamo lavorando in un modo importante e certosino, perché poi se hai giocatori che giocano in Prima squadra, vuol dire che il metodo che ildirettore (Corvino, ndr) trasferisce a noi è quello giusto.