Lecce vs Serie A: il riassunto di giorni di polemiche e comunicati

La sintesi di una lunga discussione tra i giallorossi e i vertici del campionato
Il Lecce parte, ma della dirigenza ci saranno solo Trinchera e Vino
Siamo al sabato e la domanda che ci si pone è sempre la stessa: la Lega accoglierà la richiesta del Lecce. Al momento non arriva nessuna comunicazione in merito, e da Lecce arriva un'altra presa di posizione importantissima: la squadra partirà, ma prima e dopo la partita ci sarà il silenzio stampa e al seguito della squadra ci sarà solo il direttore sportivo Stefano Trinchera e il team manager Claudio Vino a rappresentare la società di Via Costadura. Intanto a Bergamo mister Gasperini rischia di perdere per infortunio il bomber Retegui, ma anche queste notizie passano in secondo piano di fronte ad una settimana così complicata.

Anche Xavier Jacobelli si espone pubblicamente contro la Lega
Arriviamo quindi alla domenica, giorno della partita, vissuto da tutti con grande tensione, soprattutto in un momento del campionato in cui le giornate sono sempre meno e il Lecce è coinvolto in una lotta serrata per mantenere la categoria, insieme a Empoli e Venezia. Tuttavia, oggi questi temi passano in secondo piano: si parla soprattutto di rispetto nei confronti di una società che, secondo molti tifosi leccesi e non solo, è venuto a mancare.
Sulle pagine del quotidiano sportivo Tuttosport compare un editoriale del direttore Xavier Jacobelli, che critica duramente — e pubblicamente — la decisione della Lega di non tornare sui propri passi. Ma la decisione è ormai definitiva, ed è inutile anche l'intervento del ministro Abodi: il Lecce riparte alle ore 10:30 per Bergamo, dove verrà accolto da un pubblico che si dimostrerà molto sportivo e rispettoso.
Comunicato durissimo del Lecce
Nel pomeriggio, il Lecce diffonde una prima nota: i tifosi potranno salutare Graziano Fiorita martedì, dalle 10:30 alle 18:30, nella camera ardente allestita allo stadio Via del Mare. Poi, a poche ore dal match, intorno alle 18:45, arriva un secondo comunicato ufficiale da parte della società. Più che una nota istituzionale, si tratta di un vero e proprio atto d'accusa nei confronti della Lega, colpevole — secondo la società giallorossa — di anteporre il calendario e la regolarità del campionato al rispetto dei valori umani. Già il titolo scelto, 'La partita dai valori calpestati', non lascia spazio a interpretazioni. All'interno del comunicato, però, ci sono due passaggi che, con ogni probabilità, risultano ancora più duri nei toni.
Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita, o peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare.
Giocheremo la partita "dei valori calpestati", ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente.
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I tifosi atalantini al fianco del Lecce
La partita si gioca, ma in un clima surreale. Al Gewiss Stadium, il Lecce scende in campo con una maglietta dal messaggio chiarissimo: “Nessun valore, nessun colore” e, nei primi quindici minuti, sulle tribune dello stadio c'è un silenzio che sembra valere più di qualsiasi altra parola, fino a quando la parte calda del tifo atalantino inizia a lanciare diversi fumogeni verso il terreno di gioco, con l'arbitro La Penna che è costretto a fermare il gioco per alcuni minuti. Prima, durante e dopo il match, terminato in pareggio, i giocatori giallorossi sono stati applauditi da tutto lo stadio che ne ha riconosciuto lo sforzo di venire a giocare dopo una settimana così drammatica.

La risposta del presidente della Lega a Jacobelli
Questa mattina, sulle pagine di Tuttosport, è attesa la risposta del presidente della Lega, Simonelli, alle critiche ricevute. Il presidente difende la scelta di non rinviare il match, presentandola come una misura necessaria per garantire la regolarità del campionato. Ribadisce inoltre che nessun altro club ha esercitato pressioni o interferito nella decisione.