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Il decreto interministeriale del 18 febbraio 2025 ha declassato l’aeroporto di Brindisi dalla Categoria VIII alla Categoria VII ICAO. Le motivazioni dietro a questo provvedimento sembrerebbero essere più che altro economiche, atte a ridurre il numero di vigili del fuoco in servizio di 12 unità e limitando l’utilizzo dei mezzi di soccorso.

Cosa comporta il declassamento

Tuttavia, è da notare come tale declassamento comporti anche restrizioni sui tipi di aeromobili ammessi: potranno atterrare solo velivoli lunghi fino a 49 metri e con fusoliera larga al massimo 5 metri (contro i 69 e 7 metri della Categoria VIII). Inoltre, l’aeroporto non potrà gestire aeromobili di Categoria IX, nemmeno per voli dirottati.

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Penalizzato lo sviluppo futuro dell'aeroporto

Tale decisione potrebbe penalizzare  quindi lo sviluppo futuro dell’aeroporto di Brindisi, riducendone l’attrattività per le compagnie aeree con velivoli di grandi dimensioni.

Considerando che l’area jonico-salentina serve circa 3 milioni di abitanti in inverno, con un’utenza triplicata in estate, è stata pertanto richiesta la revisione del decreto per ripristinare la Categoria VIII ICAO, il personale e i mezzi necessari.

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