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Lo scorso anno Pablo Rodriguez rappresentava una scarica di adrenalina per tutta la squadra. Lo spagnolo entrava in campo, spesso con il risultato ancora in bilico, e dava ai compagni l'energia giusta per trovare il guizzo vincente.

In questa stagione, invece, il classe 2001 in alcune occasioni ci è sembrato spento, come se quel fuoco che aveva dentro avesse lasciato spazio alla malinconia di ciò che era stato.

Baroni ha deciso di utilizzarlo sull'esterno, per sfruttare la sua rapidità ed il suo dribbling. Lui, abituato ad agire come un rapace in area di rigore, si è dovuto reinventare, scoprendo un nuovo ruolo e nuovi movimenti.

L'impatto non è stato facile, anzi in alcuni momenti è stato parecchio complicato. A 21 anni non è mica semplice adattarsi al bene della squadra, perché spesso si vuole che a prevalere siano le proprie esigenze. 

Pablo Rodriguez, però, ha lavorato duro, ha accettato le tante panchine alle quali è stato costretto ed aspettato il suo momento, l'occasione giusta per dimostrare il suo valore.

Ieri Baroni lo ha schierato in campo dal primo minuto, sorprendendo tutti con una scelta che ha forse destabilizzato anche il tecnico avversario Sottil. Rodriguez ha disputato un'ottima gara, segnato un gol alla sua maniera, esultato con il sorriso stampato sul volto e servito anche l'assist per il 2 a 0 di Massimo Coda.

Il bomber spagnolo si intende a meraviglia con l'ex Benevento e nell'occasione della rete di quest'ultimo si è vista l'intesa giusta tra due giocatori che parlano la stessa lingua calcistica.

Al momento della sostituzione il Via Del Mare ha applaudito forte il suo gioiello e lui ha ricambiato con entusiasmo. Piccoli ma confortanti segnali di maturità, che ci fanno capire quanto stia dando i suoi frutti il lavoro di Baroni.

Rodriguez rappresenta il presente ed il futuro del Lecce ma deve avere la giusta pazienza per esplodere definitivamente. La carta d'identità ed il popolo giallorosso sono tutti dalla sua parte

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