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Il direttore sportivo del Lecce Stefano Trinchera ha parlato nella sala stampa del Via del Mare durante l'evento dedicato ai piccoli tifosi giallorossi ed organizzato da US Lecce Program.
A tre giorni dalla partita di campionato in programma lunedì al Granillo contro la Reggina il DS ha risposto alle domande dei giovanissimi supporter salentini, che hanno scavato non solo sulla sua figura professionale ma anche sul suo passato da calciatore.

DS O CALCIATORE?

“È più complicato fare il direttore sportivo, anche se io ho avuto il privilegio di fare tutta la trafila nel settore giovanile del Lecce. Era un sogno approdare in prima squadra ed oggi col senno di poi mi mancano quei momenti. Esordire in A contro il Milan dei campioni è qualcosa che non dimenticherò mai. Una volta appese le scarpe al chiodo questa figura da DS mi affascinava. Tutti vorremmo lavorare nel mondo del calcio dopo essere stati giocatori ma è molto difficile. Non bisogna mai sbagliare perchè la società dà tanta fiducia ma servono i risultati. Quando si giocava a calcio si era più spensierati. Per diventare DS bisogna studiare, aggiornarsi e sbagliare poco.”

REGGINA

“Ci aspetta una partita insidiosa. Siamo primi ma parlare di Serie A è molto prematuro, guardiamo al presente. In ognuno di noi ci sono aspettative e sogni, se dovesse succedere ci faremmo trovare pronti.”

TALENTI IN SERIE B

"La storia della nostra nazionale è ricca di talenti provenienti dalla Serie B. Attualmente ci sono giovani molto forti, fare riferimenti non è opportuno. Anche in C ci sono giovani che sono venuti fuori e ora vestono la maglia dell'Italia. È importante questi ragazzi siano messi nella condizione di approdare nella massima serie dove avrebbero maggiore opportunità per mettersi in evidenza. Un calciatore oltre alla qualità deve avere la testa, il calcio richiede sacrifici."

CON IL LECCE

Stefano Trinchera, come detto nella prima parte dell’intervista, ha esordito con la maglia del Lecce in Serie A ed in totale ha disputato 48 partite con i giallorossi tra massima serie e campionato cadetto.

Poi ha indossato le casacche di Avellino, Giulianova, Ternana, Manfredonia, Reggiana, Crotone, Brindisi e Casarano, militando sempre nel campionato di Serie C.

Il suo sogno, in ogni caso, era quello di tornare a lavorare per il Lecce. Nella stagione 2015/2016 ha rivestito il ruolo di direttore sportivo ed ora in quest’annata cosi importante è tornato con nuove motivazioni, per provare in tutti i modi a riportare i salentini in massima serie. Per lui si tratterebbe quasi della chiusura di un cerchio, apertosi circa 20 anni fa.  

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