Di Mariano si presenta a Palermo: "Voglio far parte della rinascita rosanero"
L'EX
Checco Di Mariano, ex esterno d’attacco del Lecce ora al Palermo, si è presentato ai suoi nuovi tifosi in conferenza stampa. Ecco di seguito le sue parole:
“Tanti pensano che la trattativa sia iniziata tempo fa, ma non è vero. I contatti si sono intensificati dopo il cambio di allenatore e la mia volontà era quella di venire qui dato che ero in uscita da Lecce. Volevo far parte della rinascita del Palermo nonostante avessi varie offerte.
“Questo è il mio settimo anno in Serie B, ne ho passate tante e siamo solo all’inizio. Siamo una squadra nuova che sta cercando un’identità e ci vuole tempo, bisogna restare positivi, reagire e cercare di lavorare perché questa è l’unica strada possibile. Come obiettivo penso per primo a raggiungere i 35-40 punti, anche perché quest’anno sarà ancora più difficile degli ultimi due che ho vinto. Dobbiamo avere l’umiltà di raggiungere prima quel tot di punti, perché anche se sono arrivati giocatori importanti, prima dobbiamo creare una coesione in campo. Sono il primo a voler raggiungere la Serie A, ma quest’anno la prima cosa a cui pensare è una salvezza tranquilla.
La A mancata? A Venezia ero in scadenza e non abbiamo trovato l’accordo. Poi si è fatto avanti il Lecce, club dove sono cresciuto e ho accettato. Ma qui a Palermo non c’è niente di meno di Lecce, è un club nuovo e stiamo creando le basi per il futuro. E spero di arrivare sul tetto di questo Palermo. Quanto ai gol al Venezia ne ho fatti 8 prima di infortunarmi, idem a Lecce, ma bisogna anche guardare oltre i gol, a cosa si fa in campo, ma certamente vorrei migliorarmi.
A tredici anni sono stato accostato al Palermo, c’erano Sabatini e Massara, sono stato in prova insieme ad altri ragazzi. Poi è arrivato il Lecce, mentre i rosanero non si erano più fatti vivi e io volevo giocare. Schillaci? Sono andato via molto piccolo: mio zio l’ho visto veramente molto poco. Io sono qui a Palermo e sono responsabile perché sono Francesco Di Mariano, non perché sono suo nipote. Corini devo solo ringraziarlo perché a Novara mi fece giocare anche se ero giovanissimo e da lì è partita la mia carriera. Ora ho raggiunto la maturità e mi sento pronto per onorare questa maglia e questi colori”.