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Zan Majer è il classico giocatore che entra nel cuore dei tifosi e non esce più da lì. Piace perché corre a perdifiato, perché non molla di un centimetro l’avversario, mordendogli le caviglie in continuazione.

Ecco questo tipo di giocatore, quello che conoscevamo ed abbiamo apprezzato due stagioni fa e in buona parte della scorsa, non c’era più in questo campionato. Lo sloveno non era lui, non era il solito ed il Lecce ne ha sofferto tanto, perché senza il suo centrocampista migliore in fase di interdizione la squadra di Corini non era equilibrata e spesso subiva troppi gol.

Forse è stato quel missile terra aria scaricato nella porta della Reggiana a svegliarlo o, probabilmente, Zan si è lasciato tutto alle spalle, soprattutto il momento negativo dovuto al primo lockdown, durante il quale è rimasto solo, lontano dagli affetti più cari. La testa libera è un aspetto fondamentale per il rendimento di un calciatore professionista e questo spesso si dimentica troppo in fretta.

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L’arrivo del secondo figlio ed un gruppo che ha dimostrato di volergli bene ha fatto il resto ed ora Majer sembra davvero un altro giocatore, sempre più vicino a quello che ci ha colpiti e rapiti al suo arrivo.

Corini ha avuto il merito di credere sempre in lui, schierandolo anche quando le sue prestazioni non erano brillanti. L’assist a Coda martedì rappresenta il momento che sta vivendo Zan adesso. Lo sloveno è finalmente un giocatore recuperato e la sua grinta servirà per riprendersi quello che ci è stato tolto appena 7 mesi fa.

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