Il Lecce ritrova Strefezza: un ritorno da ex, ma con il cuore giallorosso

Sabato il Via del Mare accoglierà Gabriel Strefezza, grande ex della sfida contro il Como. Tecnica e intelligenza al servizio di Fabregas.
Il percorso di Strefezza a Como
Quando il Lecce ha deciso di cedere Gabriel Strefezza al Como per circa 5 milioni di euro nel gennaio dello scorso anno, in molti si sono chiesti se fosse davvero il momento giusto per separarsi da uno dei simboli dell’era Baroni. Eppure, sotto la guida di un allenatore visionario come Cesc Fabregas, il brasiliano ha trovato una nuova dimensione tattica e mentale.

Imprescindibile per larghi tratti di stagione, ha interpretato con efficacia il ruolo di esterno destro sia nel 4-3-3, sia nel 4-2-3-1, risultando determinante nel legare i reparti e nell’offrire qualità tra le linee. Un fattore determinante nella sua centralità nel progetto Como è stato anche il contesto: una squadra che si affacciava alla Serie A con tanti esordienti e profili ancora da testare nella massima categoria, dove Strefezza ha rappresentato sin da subito un riferimento.
La sua esperienza, maturata in anni di battaglie tra Serie A e B, ha portato personalità e consapevolezza a un gruppo giovane e in cerca di certezze. La sua leadership silenziosa ma concreta, unita a un profilo tecnico riconosciuto, lo ha reso uno dei primi nomi sulla distinta di Fabregas per gran parte della stagione. Il suo stile di gioco, fatto di rapidità nel breve, visione e sacrificio, ha conquistato lo spogliatoio e lo staff tecnico. Non a caso, ha collezionato 31 presenze stagionali, giocando il 78% dei minuti totali, con 3 gol e 3 assist all’attivo.
Dentro al gioco di Strefezza: letture, densità e intelligenza tra le linee
Dal punto di vista tattico, Strefezza resta un giocatore “posizionale” nel senso più moderno del termine. La sua capacità di muoversi tra le linee avversarie, attirare marcature e liberare corridoi per le mezzali o per il terzino in sovrapposizione, si è rivelata preziosa nel Como.

Spesso lo troviamo in zona di rifinitura, con ricezioni corte e orientamento già pronto al dribbling o alla verticalizzazione. Nel sistema di Fabregas, dove la costruzione dal basso è dogma e il dominio tecnico una priorità, Strefezza si è trasformato in una figura ibrida tra esterno e interno, capace di fluttuare anche in posizione di trequartista centrale per aumentare densità e pulizia nei primi 25-30 metri.
Nelle ultime due giornate, però, qualcosa è cambiato: l’arrivo di Jonathan Ikoné dalla Fiorentina ha tolto minuti preziosi a Strefezza, relegandolo a soli 40’ complessivi nelle ultime due uscite. Una concorrenza interna che potrebbe diventare uno snodo della sua stagione, ma che non cancella il valore del brasiliano.
Ad oggi, il suo valore di mercato si aggira attorno ai 6 milioni di euro, ben lontano dai 10 milioni raggiunti durante il suo periodo d’oro in Salento. Proprio a Lecce, infatti, ha vissuto la parentesi più brillante della sua carriera: da trascinatore in Serie B a protagonista in A, con Baroni che gli aveva cucito addosso un ruolo centrale nel progetto tecnico-tattico.
Un addio doloroso
Sabato pomeriggio, il Via del Mare riabbraccerà uno dei suoi figli calcistici più amati. E se è vero che i colori sono cambiati, il legame tra Gabriel Strefezza e i tifosi giallorossi resta intatto, scolpito nei ricordi di promozioni, dribbling e magie.
Il Lecce e il suo popolo lo accoglieranno con rispetto e affetto, ma senza sconti. Perché Strefezza rimarrà sempre una parte della nostra storia… ma il nostro augurio è che torni a brillare—da domenica in poi.