Cosa ci ha lasciato il test amichevole contro l'Udinese
QUALCHE SPUNTO
Pongracic infortunato potrebbe rispondere qualcuno ironicamente.
Effettivamente il problema alla caviglia del croato rappresenta l'unico vero e imprevedibile problema di questo test amichevole andato in scena alla Dacia Arena.
Nelle prossime ore verranno valutate le condizioni del difensore croato, uscito dal campo anzitempo probabilmente per una distorsione alla caviglia. Si spera nulla di grave: l'espressione facciale ed il fatto che abbia lasciato il terreno di gioco sulle proprie gambe non alimentano comunque pessimismo.
Per il resto, l'andazzo della gara era prevedibile.
Il Lecce l'ha approcciata bene, come ci aveva lasciato lo scorso novembre, ovvero con pressione alta e voglia di fare la partita. Poi si è afflosciato, inevitabilmente.
Ci sono più ragioni, tutte alle luce del sole. Baroni ai microfoni ha confermato i carichi di lavoro pesanti, parlando proprio di “un altro ritiro”. Era la prima vera amichevole pre-ripresa e l'Udinese vantava chiaramente uno stato di forma maggiore. I friulani infatti avevano affrontato già West Ham e Atletico Bilbao, portando a casa due sconfitte ma tanta benzina nelle gambe.
Alla lunga i giallorossi hanno sofferto questi aspetti e, sebbene il risultato conti relativamente nelle amichevoli, hanno avuto anche la sfortuna di non aver segnato neppure un gol nonostante una discreta mole offensiva prodotta.
Analizzando brevemente qualche prestazione individuale, possiamo considerarla un'occasione mancata per dei giocatori che avevano l'opportunità di rilanciarsi a fari spenti.
Baroni ha messo in campo la formazione titolare ad eccezione dei quattro nazionali appena rientrati da Coverciano: Colombo, Gallo, Baschirotto e Falcone. Proprio gli elementi che avevano guidato i risultati positivi dei salentini prima dello stop.
Poteva essere un'opportunità quindi per Pezzella e Ceesay, ad esempio, tuttavia le loro prestazioni non sono state esaltanti.
Nel secondo tempo, dopo il raddoppio dei friulani, la partita è praticamente finita: ritmi bassissimi e tutti in campo. Si possono considerare delle note positive gli ingressi di Persson e Oudin.
Il giovanissimo centravanti svedese, reduce da un infortunio alla caviglia abbastanza grave, si è mosso bene in avanti. Il francese in questo trittico di amichevoli ha lanciato dei segnali ridondanti a Baroni: ha qualità e vuole giocare. In questa seconda parte di stagione ci sarà spazio per tutti.