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di Donato Francesco Bianco

Da vecchio appassionato del calcio, oggi non mi ci vedo più in certi valori espressi da chi tira le fila di quello che in passato è sempre stato un gioco di aggregazione, solidarietà e concetti mirati alla collettività.

Il mondo del calcio è in evolu-putrefazione. I minuti di silenzio sono ormai diventati numerosi e celebrati su ogni campo. Giusto così ma quando c’è da prendere scelte che vanno fuori da ogni programmazione tele-calcistica, ecco riaffiorare gli scheletri nell’armadio di uno sport che scricchiola oramai da tanto tempo.

Pochi giorni fa è venuto a mancare il fisioterapista di lunga data del Lecce, Graziano Fiorita. Un giovane uomo, atleta, padre e tifoso della squadra per cui lavorava. Un duro colpo da digerire per la società, per tutti quei tifosi e per i tanti appassionati di calcio. Il motivo? Lo slittamento della partita Atalanta vs Lecce due giorni dopo all’evento già in calendario. Sarebbe stata normale amministrazione se la morte fosse giunta per cause naturali o malattia già conclamata. Più di qualcuno avrebbe avuto il tempo di metabolizzarla, razionalizzarla e prepararsi al triste epilogo.

Per Graziano Fiorita nulla di tutto ciò. Lui era al seguito della squadra in un albergo a Brescia (la mente vola al giocatore della Fiorentina Astori, giustamente ricordato ogni anno), a preparare la partita contro i Bergamaschi. La sera prima nulla faceva presagire la tragedia. La notizia si è diffusa già nella mattinata. L’assenza del fisioterapista si è notata fin da subito fino alla tragica scoperta.

Possiamo solo immaginare il dolore dell’intero Team per la perdita di un loro membro, un fratello di tante battaglie sportive e la pesantezza nel comunicare ai famigliari in primis e poi alla stampa nazionale quel vuoto venutosi a creare.

In questi giorni risaltano solo tre cose alle cronache. La ferma voglia di non scendere in campo da parte dei tifosi del Lecce prima dei dovuti e giusti onori funebri e la freddezza da parte degli organi competenti nell’individuare a due giorni di distanza dall’accaduto, la prima giornata disponibile mentre ancora la salma di Graziano Fiorita, riposa su di un tavolo di un obitorio a Brescia in attesa dell’autopsia per verificarne le cause del decesso.

In ultimo, ma non d’importanza, la tanta solidarietà giunta da più gruppi di tifosi di altre squadre e anche da quelle fazioni “nemiche” del Lecce. I gruppi ultrà che si stringono in un cordoglio unanime da nord a sud dimostrando un tale rispetto di fronte ad un tale evento così tragico. Un rispetto che in questi casi non conosce distinzioni, religioni, interessi e mette tutti sullo stesso livello o livella come diceva il Grande Totò. La morte non fa differenze, sono gli uomini che le creano o le annullano e di tali decisioni prese viene consegnato tutto nei libri di storia di una nazione.

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