Lecce, ancora un cantiere aperto e la distanza dal vertice aumenta. Cosa manca?
Sembrava si fosse svegliato il Lecce nei primi dieci minuti visti a Pordenone, poi segnato il gol è come se qualcuno fosse sceso in campo a spegnere la luce.
Per carità, ci sta di subire il ritorno degli avversari che vogliono recuperare il risultato (condito dalla disattenzione difensiva e dal gol evitabilissimo) una volta passati in svantaggio, non ci sta che poi il “ritorno” sia senza una fine.
Il Lecce, ormai si è capito, ha evidenti limiti di tenuta mentale in alcuni uomini, fisica in altri e di inesperienza in altri ancora.
In questo miscuglio di atleti, nazionalità, esperienze e lingue Corini ha il compito di tracciare una linea e fare il modo che la squadra la segua.
Ci rendiamo conto che non sia facile, per niente, anche perchè le altre non aspettano. Lo dicevamo ad inizio torneo e lo ribadiamo oggi, se si vuol provare a vincere il campionato quello che non deve mancare, prima di ogni altra cosa, è la voglia di vincerlo. Non a parole, con i fatti.
Contro i ramarri il tecnico giallorosso ha optato per un centrocampo inedito, composto da uomini, due giovanissimi (Hijulmand e Bjorkengren) più Nikolov, che mai avevano giocato insieme ed il risultato è stato discreto in fase difensiva, insufficiente in quella offensiva, complici anche un Mancosu inesistente, uno Stepinski in fase di calo (non riesce più a stoppare il pallone, tanto meno a tenerlo per far salire la squadra) ed una coppia di esterni che solitamente non appoggia l'azione e quando lo fa, è con i tempi sbagliati. In avanti il solo Coda ha dimostrato di “esserci” siglando anche un gol strepitoso, mentre in difesa è stata riproposta la coppia Lucioni/Pisacane che hanno alternato buone cose ad amnesie, affiancati da Adjiapong e Zuta.
Cosa manca a questa squadra? A nostro avviso oltre alla probabile crescita di tanti atleti che sarà fisiologica ma ci vuole tempo, manca soprattutto una seconda punta con determinate caratteristiche: uno che sappia dialogare con i compagni, che salti l'uomo, che guadagni qualche punizione quando si è in affanno e che ogni tanto vada in gol. Un elemento con queste caratteristiche è imprescindibile in una squadra che punta a vincere ed il Lecce lo sa bene. Ancora, quando ti manca l'uomo che faccia saltare gli equilibri alle difese avversarie devi supplire con pressing aggressivo ed essere più veloce degli altri, oppure la sofferenza cresce in maniera esponenziale.
La finestra di mercato sta per chiudersi, Corvino deve ancora piazzare gli esuberi e portare a casa un attaccante; con o senza Pettinari.
La squadra c'è ed è coperta in quasi tutte le porzioni di campo, certo l'infortunio ad Adjiapong andrà valutato ora vedremo se il D.S. andrà sul mercato a prendere un sostituto avendo in rosa Paganini, Meccariello, all'occorrenza Zuta o lo stesso Pisacane che possono sostituirlo.
Il girone di ritorno è iniziato, i problemi sembrano non finire mai ma lunedì, volenti o nolenti, si chiuderà il calciomercato. Il Lecce deve sgomberare la testa dalle sirene e concentrarsi sul campionato, iniziare a vincere qualche partita ed accorciare la distanza delle prime.
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