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Pafundi sui giovani in Italia

Nell'intervista, il giocatore ha parlato della difficoltà dei giovani nell'emergere in un contesto come quello italiano e sulla scelta di andare in Svizzera:

Sono andato via per giocare. Venivo da un anno pieno di pressioni, è stata la scelta giusta. È un campionato in cui ho meno pressioni, sono più libero. Contento. 

Se uno esordisce molto giovane in Nazionale e poi in Serie A, la stampa, la gente, si aspetta molto. Io però di opportunità ne ho avute poche. Per scelte che posso rispettare serenamente.

Pafundi ha infatti debuttato in Serie A nella stagione 21/22, per poi collezionare 8 presenze la stagione successiva nei finali di partita. Poi parla dell'imminente avvio dell'Europeo Under 19 e delle responsabilità:

Sono tranquillo, penso che l'unica cosa che devo fare ora è far bene questo Europeo Under 19.

Responsabilità di dover difendere il titolo? No, responsabilità no. Magari parlerei di voglia: voglia di replicare quel percorso. Siamo tranquilli, siamo una squadra forte, ci stiamo divertendo. Ed è importante.

Il debutto in Nazionale maggiore

Il diciottenne ricorda anche l'esordio tra i grandi grazie al Ct Mancini, a soli 16 anni:

Mancini mi ha chiamato all'88', mi stavo scaldando: mi sono preparato in un attimo, sono entrato e da quel momento non ho più capito nulla. 

Dalla mattina avevo intuito qualcosa, un po' ci speravo ma non è che fossi tanto sicuro di giocare. Il mister mi ha sempre detto di stare tranquillo, non mi ha mai messo pressioni, anche quando uscivano cose su di me. 

Mi ha riempito di consigli. Mi diceva: dai tutto quello che hai. E con lui ho sempre cercato di fare del mio meglio, gli sarò sempre grato.

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