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È finita, si, ve lo diciamo prima di iniziare a scrivere. È finita, ce lo ha detto il palo della porta difesa da Gabriel nel secondo tempo, ce lo hanno confermato gli infortuni e lo ha ribadito anche l’errore dal dischetto di Mancosu. Nessuno chiedeva la salvezza, nessuno pensava sarebbe stato facile, eppure ad un certo punto ci abbiamo creduto tutti. Ci siamo illusi che quest’anno potessimo scrivere la storia, ci siamo illusi che il 2020 sarebbe stato l’anno buono, quello da raccontare ai nipotini prima di andare a letto. “C’era una volta il Lecce di Liverani…” avevamo già l’inizio in mente. Poi, è successo di tutto. Gli infortuni, il Coronavirus, il campionato ogni tre giorni, gli altri infortuni. Insomma, una disfatta. È finita. Si, dai, non illudiamoci. È vero, siamo stati i primi a scrivere che il Lecce è illusione, ma questa è un’annata troppo strana ed allora non vale niente, nemmeno quello che eravamo prima di questa stagione. Eravamo illusione, siamo stati illusione, ma quest’anno no, quest’anno va tutto male. È finita. Sono stati fatti degli errori, è innegabile, ma qualcuno dovrà prima o poi spiegarci perché il nostro campionato venga deciso sempre da pali e traverse. Vi ricordate Beretta? La leggenda narra che un pezzo del legno, con il quale era fatto il palo della porta dello Stadio Matusa, tremi ancora. E Ciancio ve lo siete dimenticato? Il palo al sesto rigore nel play off perso ad Alessandria, anche lì che beffa. Inutile ricordarvi, infine, la traversa colpita da Ramirez contro la Sampdoria, con la palla che prende un effetto telecomandato dal Dio del pallone ed entra in porta. Ieri è successa la stessa cosa. Jagiello ha tirato e la palla è finita prima sul palo e poi sulla schiena di Gabriel. Chissà quanto ha riso la dea bandata vedendoci disperati. Contenta lei. È finita, ve lo abbiamo già detto quattro volte ed oggi non ci va proprio di cambiare idea. Avete mai visto una squadra che batte errori tecnici, condizione fisica precaria e destino avverso? Noi no e per questo non ci crediamo più. Alcune volte abbiamo compiuto delle imprese epiche, ma almeno la fortuna non sembrava averci girato le spalle. Questa volta è diverso, questa volta non ci salverebbe nemmeno un miracolo ed anche Liverani, nonostante le sue dichiarazioni, sa bene che abbiamo ragione noi. È finita. Va bene l’ottimismo, va bene il buonismo del quale a volte ci tacciate, ma c’è un limite a tutto. È finita, lo dice la classifica. No, la classifica in realtà non dice ancora nulla, cosi come il calendario e quella vocina che ci tormenta ogni volta che, al mare o alla rilassante passeggiata domenicale, preferiamo una partita del Lecce. È finita? Ve lo chiediamo, abbiamo perso certezze provando a darvene qualcuna. Non abbiamo sentito ancora i tre fischi finali di Lecce-Parma e allora ancora qualche speranza c’è. Magari, forse, chissà. “C’era una volta il Lecce di Liverani che…”, il finale è già pronto, ma non dobbiamo essere noi a scriverlo.
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