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di Attilio Motta Il campionato riprende, ma naturalmente a porte chiuse, senza pubblico: e il timore è che l'assenza del "12° uomo" possa pesare, soprattutto su una squadra, come il Lecce, che del supporto caloroso dei suoi tifosi si è sempre giovata particolarmente, sopperendo con con esso all'ovvio "gap" tecnico rispetto alle corazzate della serie A. Sembrerebbe una situazione senza vie d'uscita. Ma forse non è proprio così: alcune società in Europa hanno pensato a sostituire i tifosi in carne ed ossa con i loro cartonati, e questo può aiutare forse il colpo d'occhio delle riprese televisive, ma non cambia di molto la sostanza. Diverso sarebbe però se si organizzasse un "effetto sonoro" in grado di sopperire, almeno parzialmente, all'assenza dei cori di sostegno dei tifosi. Si potrebbero utilizzare le registrazioni dei cori veri e degli incitamenti di partite passate, debitamente montati, e propagarli attraverso gli altoparlanti dello stadio (magari moltiplicati per l'occasione). Non sarebbe certo la stessa cosa, ma forse i giocatori (del Lecce) si sentirebbero meno soli. La salvezza val bene una messa (in onda).
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