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L'associazione Levèra ospita il dottore Antonio De Donno, magistrato salentino, per parlare del libro “La giusta direzione - storia di un magistrato", appena uscito per Manni Editore. 

Un libro nel quale De Donno ripercorre la propria carriera parallelamente alle importanti vicende della storia d'Italia e del Salento, dal terrorismo a Tangentopoli, dal contrasto alla Sacra Corona Unita, alla lotta contro la violenza di genere. Con lui dialogherà il giornalista Antonio Liguori e lo spazio sarà aperto agli interventi del pubblico con curiosità e domande. L'evento si svolgerà in via Bellini, 24 Noha, a partire dalle 18:30.

Descrizione del libro

In queste pagine Antonio De Donno ripercorre la propria carriera di magistrato in parallelo alle vicende più salienti della storia d'Italia e del Salento. Dopo gli studi alla Sapienza di Roma, dove è testimone degli scontri politici degli anni Settanta, ottiene il primo incarico come giudice istruttore del Tribunale di Voghera e si occupa in particolare di terrorismo e del caso Sindona. 

Rientrato a Lecce nel 1990 come pubblico ministero, trova un Salento in balia della Sacra Corona Unita: decine di omicidi, faide tra clan, estorsioni, traffico di droga, contrabbando di sigarette, attentati... Con la nascita della Direzione Distrettuale Antimafia la piega cambia e le indagini, grazie anche ai collaboratori di giustizia e alle nuove tecnologie di investigazione, portano ai maxi-processi. Il territorio sembra trovare sollievo dalla criminalità organizzata, ma le mafie hanno solo vestito altri panni. 

L'incarico di procuratore aggiunto a Lecce e poi procuratore a Brindisi consentono a De Donno di avere un osservatorio privilegiato su un territorio che va trasformandosi, mentre l'azione delle mafie diventa più subdola e nascosta e la violenza privata prende il posto di quella organizzata. La sua è una battaglia costante per diffondere la cultura della legalità, dell'antimafia, del rispetto degli altri, incentrata sui valori della cittadinanza attiva e responsabile, una battaglia che va raccontata e in cui devono essere coinvolti soprattutto i giovani, interlocutori privilegiati di questo libro.

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