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Durante la cerimonia per il Premio Maestrelli a Montecatini è intervenuto l'arbitro Simone Sozza, della sezione di Seregno. Queste le sue parole, rilasciate a TMW:

L'importanza del lavoro

Noi crediamo sempre nel lavoro e lavoriamo quotidianamente, sia individualmente, ognuno nel proprio ambiente, che a Coverciano, quando ci riuniamo per i raduni, sempre al servizio del calcio, con l’obiettivo di migliorare e fornire il miglior servizio possibile. Un arbitro difficilmente viene premiato, quindi quando c'è una serata così, è sempre piacevole poter partecipare.

Differenza di pressione tra le varie categorie


Sì, la pressione c’è, ed è giusto che ci sia. Affrontiamo partite importanti in un campionato altrettanto importante, che quest’anno è ancora più equilibrato e interessante. Quindi, per noi la pressione è naturale, ed è giusto che ci sia. Ma abbiamo tutte le risorse e le possibilità per affrontarla e gestire meglio le situazioni 

Sul VAR a chiamata


L'AIA è sempre stata apertissima alla tecnologia. Non a caso siamo il primo paese ad aver iniziato ad utilizzare il VAR e tutte le innovazioni tecnologiche, come il SOAT (il fuorigioco semiautomatico). Quindi, dal nostro lato, siamo assolutamente favorevoli. Per quanto riguarda eventuali modifiche al protocollo, leggo che se ne sta parlando, e l'AIA sarà sicuramente a disposizione per valutarle e, se necessario, implementare il protocollo attuale.

La sua crescita personale
 

Sì, assolutamente. L’evoluzione dell’arbitro è proprio questa: matura e cresce. Più arbitra, più opportunità ha di mettere esperienze nel suo bagaglio. Come dicevamo, un arbitro alle prime armi ha dei limiti e delle difficoltà che con il tempo riesce a gestire meglio, come ad esempio la pressione. È sicuramente un percorso di crescita in cui l’arbitro migliora di anno in anno.

Sozza

Atteggiamenti pericolosi nelle categorie inferiori
 

Sì, è vero. Una protesta plateale o un gesto di un calciatore di Serie A, purtroppo, nei campi di periferia può trasformarsi in una spinta, un pugno o uno sputo. In Serie A siamo chiaramente tutelati, i calciatori sono professionisti e si comportano in determinati modi. In una categoria inferiore o provinciale, però, i calciatori hanno meno da perdere, quindi l’esempio deve partire dai campi più importanti, quelli più blasonati

Successivamente l'arbitro ha parlato anche ai microfoni di SKY nel quale ha spiegato alcune dinamiche di gioco. Queste le sue parole:

Le innovazioni dell'AIA

Ci stiamo aprendo molto, decisamente, anche solo far ascoltare gli audio delle partite è un segnale forte e la strada è questa.

Le difficoltà principali per un arbitro

L'uniformità di giudizio è difficile, siamo un gruppo di uomini che va in campo per prendere la miglior decisione possibile. Non sempre uniformarsi su un singolo episodio è simile, anche perché ci sono ogni volta mille sfaccettature diverse. Non è questione di interpretazione delle regole, a volte gli episodi vengono visti in un modo o nell'altro.

Sui falli di mano

Non è la sede più opportuna. Capiamo che l'interpretazione sui falli di mano sia tra le più difficili da leggere, storicamente, ma abbiamo le linee guida sulle quali ci basiamo.

Come vive la pressione?
 

Normale e giusto che ci sia, affrontiamo sfide importantissime e fa parte del mestiere. La bravura sta nel gestirla. Come? Preparandoci, atleticamente in primis: siamo giovani, ma non come i calciatori e quindi dobbiamo allenarci. E poi con la preparazione tecnica, che facciamo soprattutto nei raduni a Coverciano. Per arrivare in campo sereni la domenica.


 

 

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