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Pantaleo Corvino ha parlato a margine della presentazione di Raul Asencio. Il direttore generale dell'area tecnica del Lecce ha parlato a 360°, spaziando sul fronte mercato. Ecco le sue parole.

“Volevo fare delle considerazioni che permettono di capire il perché di alcune operazioni cosiddette a rischio. Stiamo facendo un grande sforzo da due mercati e mezzo a questa parte per tenere i conti in equilibrio. È evidente che siamo in un momento in cui il calcio non dà risorse, anzi le toglie. Se prima Lecce poteva mettere in preventivo l’incasso abbonamento e l’incasso dai biglietti ora non è più possibile. Ieri era una partita importante e c’erano 3.000 spettatori, capite bene che non è facile per un club lavorare in queste condizioni. È un campionato di Serie B in cui gli equilibri economici si sono alterati, non è più la Serie B del passato in cui c’erano pochi Presidenti che immettevano fondi, oggi invece ci sono tante proprietà straniere. Non entro nel merito dell’operato altrui, a me interessa ciò che facciamo noi, ma è importante far capire che per noi non è facile fare tanto andando a spendere sul mercato. Stiamo dando più qualità alle idee che al portafoglio, e quando usiamo il portafoglio dobbiamo essere parsimoniosi. Il portafoglio non sempre si usa, in pochissime operazioni lo abbiamo usato. Per Strefezza quest’anno abbiamo speso 550 mila euro, con la cessione di Henderson abbiamo fatto il mercato del settore giovanile e della prima squadra. Tutte le spese al di fuori del mercato sono spese a carico dei soci e sono spese che pesano. C’è una struttura e un monte ingaggi da mantenere, un monte ingaggi che quest’anno abbiamo abbassato del 30% e dovremo ulteriormente lavorare per abbassarlo, per stare in un equilibrio finanziario che possa permetterci di andare avanti con dignità. Questi aspetti vanno evidenziati. Noi siamo umili nel dire la verità, certe cose le possiamo fare e altre cose no. Quando facciamo alcune cose sappiamo di correre dei rischi ma sono rischi calcolati”. 

“La scelta di Asencio non nasce da quest’anno, ma dallo scorso anno. Un anno fa mi disse che c’era Coda e che lui si sentiva un titolare, per questo non se ne fece nulla. Quando lo abbiamo richiamato ci ha detto che era motivato a venire qui, dicendoci che voleva mettersi in discussione pur essendoci un altro giocatore importante nel ruolo. Raul è un giovane e quando si è giovani si pensa di poter scalare l’Everest coi pantaloncini, poi toccando la realtà si aggiustano i ragionamenti e ha capito che è giusto confrontarsi con gli antagonisti nel ruolo. La sua operazione si è conclusa a Natale, l’ho chiamato il 1° gennaio dicendogli che lo contattavo nell’anno nuovo perché volevo che per lui fosse un anno nuovo in tutti i sensi. È venuto qui con grande motivazione. Eravamo pronti per partire ma poi è successo quello che sta penalizzando molte persone, ovvero il covid. È stato un covid lungo che lo ha ammazzato, per così dire. È stato fermo per quasi un mese, quindi atleticamente non arriva per poter essere subito pronto. E lo stiamo toccando con mano anche noi. Bleve ha avuto il covid, ad esempio, è andato in campo e ha avuto uno stiramento di secondo grado. Ci troviamo ad affrontare una bestia che non abbiamo mai affrontato prima e servono precauzioni. Asencio seguirà un programma di lavoro concordato dallo staff tecnico con quello sanitario, in modo da portarlo a pieno regime”. 

“Il rientro dalla sosta serviva per capire bene come sarebbe stato l’approccio al nuovo anno. Le tre partite disputate dovevano farci capire cosa era stato fatto per tirare una breve linea sul girone d’andata. Erano partite che ci potevano far capire se potevamo sognare. Ai ragazzi l’ho detto ieri prima della partita, insieme al direttore Trinchera e al Presidente. Ai giocatori ho detto che i tifosi sono sempre felici se non perdiamo e che come sognano i tifosi devono sognare anche i giocatori. Per sognare c’erano due possibilità, una ce la offriva la Coppa Italia. Siamo andati a Roma e siamo andati vicini a toccare il Papa: per un tempo eravamo ai quarti di finale. L’altro sogno era quello di finire il girone di andata primi in classifica. Abbiamo affrontato la Cremonese che è una squadra che punta alla promozione e che sta facendo grandi sforzi seppur in modo diverso da noi. Fare squadre di serie B per vincere coi prestiti degli altri per me sarebbe un esercizio facile, soprattutto andando a bussare con le mie conoscenze. Ieri la Cremonese aveva Fagioli e Zanimacchia in prestito dalla Juventus, Carnesecchi, Vido, Okoli in prestito dalla Atalanta, Gaetano in prestito dal Napoli. La nostra è una politica diversa. Io e il direttore Trinchera tendiamo a nascondere le trattative. Non solo Strefezza e Gendrey sono stati richiesti, nomino loro che sono gli unici nomi ad essere usciti. Ma questo Lecce rimarrà così fino alla fine del campionato, non ci sederemo al tavolo delle trattative con nessuno per i nostri giocatori. Se dovessi sedermi con club che hanno chiesto Dermaku, Hjulmand e Listkowski avremmo fatto cose diverse. Anche vendere e comprare è un esercizio facile. Questo gruppo ci sta dando soddisfazioni, ho disputato diversi campionati di serie B ma non ricordo di aver mai avuto una squadra che è arrivata a gennaio con sole due sconfitte. I nostri tifosi hanno visto sempre il sole a differenza di altre squadre che hanno speso tanto e non riescono a vederle. Io mi aspetto la pioggia, che fa sfogare i fenomeni da tastiera, ma d’altronde parliamo di gente famosa per questo che non ha altro da fare, si divertono così. Anche noi ci divertiamo a leggerli. Quando arriverà la pioggia sarà il momento loro, ma adesso godiamoci il sole. Il direttore Trinchera ha detto giustamente che il mercato con i tre acquisti si poteva considerare chiuso. A noi tutto si può rimproverare tranne che siamo integralisti, sappiamo capire a volte dove si può migliorare. Ci sforziamo sempre di vedere dove si può migliorare. Questa è una qualità che ci contraddistingue, così come chi contraddistingue coloro che per partito preso dicono il contrario di ciò che facciamo noi. Alla luce di quanto accaduto con alcuni infortuni imprevedibili, sul mercato in entrata staremo alla finestra senza fare promesse, sfrutteremo eventuali occasioni che possono essere offerte dal mercato”.

“Johansson? È un ragazzo che abbiamo acquistato per la Primavera 1. Abbiamo avuto troppi infortuni dovuti a lesioni articolari. Abbiamo avuto cinque rotture di legamenti, abbiamo avuto ragazzi che hanno avuto il Covid. Fino ad ora abbiamo avuto una squadra che logicamente ha fatto fatica venendo dalla Primavera 2, ma nonostante tutto ci siamo sforzati per essere competitivi. Ci siamo sforzati di trovare delle potenzialità importanti e non è stato semplice. In Italia la qualità nessuno te la regala, sono dovuto andare a trovarla in giro per il mondo. Il settore giovanile del Lecce deve rispecchiare la società e la tifoseria e non volevo essere vittima sacrificale in Primavera 1. Noi per il settore giovanile a livello di costo stipendi lordo spendiamo 471 mila euro. Se andate a chiedere in tutti gli altri club troverete giocatori che singolarmente guadagnano 200 mila euro, per non parlare di quelli che guadagnano anche di più. Johansson rispecchia il nostro concetto di ricerca delle potenzialità. Non facciamo eccessivo uso di fuori quota, il regolamento ce lo concede e come lo fanno gli altri lo facciamo noi. Noi abbiamo tanti 2004 che giocano. Sono sicuro che qualcuno che oggi è una potenzialità un domani diventerà qualità per la prima squadra”. 

“Ricordo quante ne abbiamo sentite su Dermaku, dicevano che avevamo preso un giocatore rotto. Ma noi andiamo avanti per la nostra strada. Asencio arriva fino a fine anno con due opzioni differenti di rinnovo per due diversi periodi”.

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