La Lega Serie A ha spiegato perché non ci sono abbastanza telecamere per il Var
SPIEGAZIONE E SOLUZIONE
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, a causa dei costi troppo alti, la Lega Serie A è stata costretta a tagliare i fondi destinati al VAR. Alcune partite del campionato vengono riprese da 18 telecamere, altre da 16 e quelle meno importanti da 12: proprio in quest'ultima categoria rientra la tanto discussa Juventus-Salernitana. Così facendo la federazione riesce a risparmiare tra i 10mila e i 20mila euro a partita.
L’incredibile errore commesso domenica sera si sarebbe potuto evitare se la sala VAR avesse avuto a disposizione più camere. L’inquadratura che ha permesso di decretare la regolarità del gol di Milik, infatti, è arrivata da una telecamera tattica, non utilizzabile per rivedere le immagini durante la partita. L’errore, quindi, non sarebbe attribuibile solo alla squadra arbitrale ma anche alla scarsa strumentazione fornitagli.
LA SOLUZIONE
Per evitare situazioni come quelle accadute domenica scorsa, la Serie A ha deciso di puntare sul fuorigioco semi-automatico. Il caso Juve-Salernitana ha scatenato non poche polemiche, che hanno spinto la Lega a introdurre la nuova tecnologia, avendo già fatto investimenti consistenti per diventare la prima al mondo ad attivarlo in un torneo nazionale.
Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, a differenza della Premier League, la Serie A non aspetterà la prossima stagione e potrebbe non attendere nemmeno la lunga sosta per il Mondiale per avviare il sistema, succederà prima: magari già a ottobre.
L’obiettivo principale della Federazione è quello di stabilire la posizione dell’attaccante con una precisione incredibile e farlo in tempi molto più brevi, dai 70 secondi della media attuale a 25 o anche meno, riducendo così di molto l’attesa dei protagonisti in campo e degli spettatori allo stadio ed a casa.
Come spiegato da La Gazzetta dello Sport, le dieci-dodici telecamere installate nello stadio tracceranno 29 punti di ogni giocatore, indicando la sua posizione in campo con precisione estrema, grazie a 50 fotogrammi al secondo. Tutto con la complicità di un pallone “connesso” e di un’intelligenza artificiale che elabora i dati e li comunica in tempo reale alla sala Var. Linee e momento dell’impatto con il pallone saranno definiti dal sistema, ma l’ok definitivo sarà sempre umano.