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L'Italia questa sera si gioca la finale di Euro 2020 contro l' Inghilterra a Wembley ed i tifosi del Lecce, nello staff tecnico di Roberto Mancini, potranno ammirare anche il preparatore dei portieri Massimo Battara, ex estremo difensore giallorosso in Serie B nella stagione 1991-1992. 

Il portiere classe ’63 è stato un discreto numero uno e si è disimpegnato tra Serie A e Serie B, indossando la maglia giallorossa per 29 volte in stagione e subendo 32 reti in totale. Dopo l’esperienza nel Salento si è trasferito in Emilia Romagna, per vestire le maglie di Spal e Sassuolo, prima di appendere i guanti al chiodo ed intraprendere la nuova carriera di preparatore dei portieri.

Massimo ha iniziato a svolgere la sua nuova professione in Italia, con Spezia e Benevento ma poi ha incontrato sulla sua strada Roberto Mancini, che lo ha scelto e portato con sé a Manchester.

Il preparatore genovese ha lavorato anche nello staff di Roberto Di Matteo , ma ora è ritornato a lavorare con il ct azzurro, allenando i tre portieri della Nazionale. In una recente intervista Battara ha parlato delle differenze evidenti tra calcio italiano e calcio inglese: 

“Innanzitutto il campionato inglese è un campionato molto più equilibrato rispetto alla nostra serie A. Tutte le sono partite giocate a viso aperto, con ritmi elevatissimi e pochissimi tempi morti e tantissima fisicità in ogni fase di gioco. La differenza di valori tecnici esiste in Inghilterra ma è molto meno accentuata rispetto al nostro paese. Il fattore campo è uno spettacolo unico ed emozionante, così come giocare negli stadi inglesi, senza barriere, colmi di pubblico fino a pochi metri dal terreno di gioco che ti incoraggia fino alla fine. Le squadre giocano a viso aperto sia in casa che fuori, senza curarsi troppo degli avversari potrebbero avere il loro gioco, ciò comporta un decremento dell'importanza del fattore campo

Battara oggi si gioca un posto in paradiso e nella storia del calcio italiano. L'Italia ha la possibilità di salire sul tetto d' Europa e lui quella di vincere finalmente un trofeo, venendo ricordato per sempre come il preparatore dei portieri della Nazionale che ha riportato l'Europeo a casa dopo tantissimi anni dall'ultima volta.

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