Ruffano, espulsi 2 stranieri per irregolarità sul territorio
Il decreto di espulsione è un provvedimento amministrativo che prevede l’allontanamento di uno straniero dal territorio della Repubblica Italiana.
Ruffano - Nell’ambito dei recenti servizi di controllo del territorio, la Polizia di Stato ha messo in atto due provvedimenti di espulsione nei confronti di due cittadini stranieri risultati irregolari in Italia.
Il primo individuo, un uomo di nazionalità romena senza fissa dimora, è stato fermato nella Villa Comunale di Ruffano. L’uomo, che era in compagnia di una donna anch’essa senza fissa dimora e di due cani di grossa taglia, è stato rimpatriato ieri mattina. I cani sono stati presi in custodia e affidati a un rifugio locale. Questo provvedimento segue l’inottemperanza dell’uomo a un precedente foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Lecce.
Il secondo caso riguarda un 34enne di nazionalità marocchina, il quale durante un controllo di polizia è risultato non aver rispettato un precedente provvedimento di espulsione. Di conseguenza, è stato trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri (C.P.R.) di Roma.
Questi eventi sottolineano l’importanza dei controlli per la sicurezza del territorio e la necessità di rispettare le normative vigenti in materia di immigrazione.
In cosa consiste il decreto di espulsione
Il decreto di espulsione è un provvedimento amministrativo che prevede l’allontanamento di uno straniero dal territorio della Repubblica Italiana. Viene emesso dalla Prefettura e deve essere notificato direttamente allo straniero, in una lingua a lui comprensibile o da lui scelta tra inglese, francese e spagnolo.
Ecco alcuni punti chiave del decreto di espulsione:
- Motivazione: Il decreto deve essere motivato e tradotto in una lingua comprensibile all’interessato.
- Autorità: Può essere emesso dal Ministro dell’Interno per questioni di sicurezza dello Stato o di ordine pubblico, o dal Prefetto per altre situazioni specifiche.
- Conseguenze per lo straniero: Lo straniero deve abbandonare il territorio italiano insieme ai figli minori con lui conviventi e ha il divieto di rientrare in Italia per un periodo non inferiore a tre anni e non superiore a cinque anni.
- Divieto di ingresso nell’UE: Una volta registrato il divieto dall’autorità di pubblica sicurezza e inserito nel sistema di informazione Schengen, scatta il divieto di ingresso e soggiorno nel territorio degli Stati membri dell’UE e dell’area Schengen.
Inoltre, l’espulsione può essere cancellata se lo straniero ha dei parenti in Italia con i quali effettuare il ricongiungimento familiare, a patto che non sia considerato un pericolo e che sussistano i requisiti per ottenere il nulla osta.