Copertura, parla l'architetto: "E' un progetto che riconfigura lo stadio. Ecco l'idea"

L'intervista al progettista Eloy Suarez

Tra le pagine dell'odierna edizione del Nuovo Quotidiano di Puglia è possibile leggere l'intervista all'architetto Eloy Suarez, dello studio Shesa.

Abbiamo cominciato dopo le vacanze di Natale, a gennaio, e siamo già a buon punto. Sapendo l'urgenza del progetto, siamo riusciti a sviluppare una soluzione che funzione, che ci soddisfa e che contiamo di consegnarla a breve. Sicuramente prima del previsto per accelerare un po' i tempi. 

Noi avevamo 90 giorni a disposizione. L'idea guida è sostanzialmente un anello di copertura che tende ad unificare l'immagine dello stadio che oggi è un po' frammentata tra la tribuna Est, le due curve e la tribuna principale.

Abbiamo quindi un anello di copertura con delle vele di copertura che danno un'immagine unitaria dello stadio. Un corpo unico. Elemento distintivo sono le vele ed abbiamo pensato ad essere perché, al di là del mare o del discorso di Lecce, è un elemento in comune tra gli stadi e le barche a vela. Il materiale è lo stesso. 

La tensione delle vele della copertura è la stessa che si ha con i grandi spinnaker delle vele. Il concetto nasce un po' da solo. E ci è piaciuta l'idea di avere questa immagine.

Uno stadio “nuovo”

E' un progetto che riconfigura lo stadio. Non è uno stadio nuovo ma di fatto lo è. L'immagine è nuova. Diventerà uno stadio unico. Il materiale della copertura è una membrana in Pvc e la struttura è in acciaio. 

La tendenza, grazie anche alle tecnologie, è anche quella di cercare di assottigliare ed alleggerire sempre di più le coperture. Il concetto resta lo stesso: una ruota di bicicletta, che di per se è già molto leggera.

Abbiamo però fatto uno sforzo ulteriore e non è il primo stadio del genere che facciamo. Abbiamo realizzato la copertura dell'Olimpico di Roma che è molto simile, poi uno stadio in Camerun, che è egualmente molto simile. N

egli anni le tecnologie, la ricerca e l'estremizzazione delle struttura, grazie anche al professor Massimo Majowiecki, luminare in questo campo e che sta nel nostro gruppo, ci ha consentito di ridurre sempre di più il carico, i pesi e le tensioni. Quindi abbiamo anche più sostenibilità. Rispetto ad altre ipotesi di copertura, è meno impattante.

Le parole del Commissario Massimo Ferrarese

Sicuramente saremo molto soddisfatti se il team dei progettisti effettivamente manterrà, come sono convinto che accadrà, l'impegno a darci 30 giorni prima il progetto. L'obiettivo era ed è infatti quello di anticipare.