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Nel corso della seconda puntata di W Factor, format dedicato al calcio femminile e al Lecce Women, il giornalista Pierpaolo Verri ha intervistato una delle giocatrici della squadra giallorossa, l'esterno mancino Roberta Costadura. "La mia è una passione nata sin da quando ero bambina. In culla avevo un sacco di palloni e volevo giocare solo con quelli. Tutto nasce nel 2006, quando l'Italia vinse i Mondiali e io avevo 3 anni. Uscivo fuori con mio padre chiedendogli di giocare "all'Italia". Quindi cominciavo a muovere i primi passi palla al piede. L'anno dopo mi sono iscritta in una scuola calcio maschile e ci ho giocato fino ai 13 anni, poi sono passata alla Lecce Women". Poi prosegue nella carrellata dei ricordi: "Quando sono arrivata non ho potuto giocare da subito perché per regolamento potevo cominciare a 14 anni. Quindi nei primi sei mesi mi sono solo allenata con il gruppo. L'esordio non appena li ho compiuti ed è stato un esordio facile perché conoscevo già tutte le compagne. Ricordo che avvenne a Roma, contro il Latina". Roberta è oggi una delle ragazze più giovani in squadra, ha solo 18 anni, ma giocando da 4 è anche una veterana: "Cerco di aiutare soprattutto le nuove e consolare le amiche che già conosco". Durante la diretta le vengono poste delle domande, un utente le chiede se si ispira a qualcuno della prima squadra maschile: "Mi piace molto Calderoni se devo pensare al mio ruolo, ma capitan Mancosu è uno stile da seguire. A proposito di terzini volevo fare l'in bocca al lupo ad Adjapong di buona guarigione". A proposito del ruolo chiarisce: "Ho cominciato da centrocampista centrale, poi col tempo ho trovato il mio ruolo naturale che è quello di terzino sinistro ed ormai ci gioco da anni. Spingo molto e faccio tanti assist e gol, lo scorso anno 8 reti. Mi aiuta il fatto che batto le punizioni".  
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