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Enrico Brigi, giornalista di TuttoHellasVerona, ha parlato del prossimo avversario del Lecce ai nostri microfoni.

L'ULTIMA SPIAGGIA?
"Quasi. È vero che mancano 20 partite alla fine, ma contro il Lecce è un bivio. I numeri dicono che è un'impresa molto difficile da raggiungere. Abbiamo 9 punti, anche girando a 12 vorrebbe dire che servirebbero altri 20 punti per salvarsi”.

IL PERCORSO IN A
“Il primo anno sembrava a Juric fosse stata chiesta una retrocessione onorevole, invece la squadra è andata in crescendo raggiungendo lo scorso anno il punto più alto. È giusto il Verona faccia un ragionamento basato sulle plusvalenze, ma questo forse è stato il motivo di rottura con Juric. Ti può andare bene 1-2-3 anni, ma non sempre se cambi riesci a mantenere il livello alto.
È un po' quello che ha fatto anche il Chievo, che non ha mai fatto il salto di qualità".

LE DIFFICOLTA'
“A mio avviso quest'anno la squadra non è stata costruita in maniera eccellente, soprattutto in attacco. Ci sono stati anche degli equivoci; Cioffi era abituato a giocare con due punte invece ha giocato con una punta e due trequartisti. Puntava su Caprari che poi è stato ceduto. I risultati non sono venuti: sembra un po' una di quelle stagioni che nascono male… Abbiamo una media punti peggiore rispetto a quella della retrocessione con Pecchia”.

ALLENATORE
“Sulla carta è Zaffaroni, poi lavora insieme a Bocchetti sul campo. Sembra si sia creato un buon connubio tra di loro”.

LO STADIO SABATO
“Il tifoso veronese ci crede sempre. I tifosi ci saranno sicuramente. Il tifoso veronese se vede che la squadra dà tutto, segue i calciatori durante la gara, non li contesta. Eventualmente contesta la società ed è un po' quello che sta accadendo. La società, secondo la tifoseria, avrebbe smantellato un giocattolo perfetto”.

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