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Biagio Meccariello, difensore del Lecce, ha parlato al Corriere dello Sport, soffermandosi sul momento che stanno vivendo i giallorossi.

TITOLARE – Il mister mi ha sempre dato tanto fiducia, a volte anche per gli infortuni degli altri. Ho sempre cercato di ripagarlo, a volte ci sono riuscito, a volte meno, ma credo faccia parte del gioco. Sono felice che questo sia un momento positivo per me”.

MOMENTO – Io credo solo nel campo, nel lavoro. Credo poche nelle chiacchiere, in quello che si dice. Io faccio fede a quello che vedo al campo, a quello che cerco di fare e che faccio. I giudizi, le chiacchiere, non mi toccano e fortunatamente riesco a trasferire questo sul campo, in partita e in allenamento”.

PREGI E DIFETTI DEL LECCE – “Un pregio: l’equilibrio. Lo abbiamo trovato, in questo momento siamo equilibrati. Un difetto: non riuscire ad azzannare nei momenti importanti la nostra annata. Adesso ci sarà il Chievo e speriamo di azzannare il campionato con una vittoria, dobbiamo dare un altro segnale forte, perché noi ci crediamo, ci crediamo tanto ma purtroppo a volte i risultati non sono arrivati. Siamo stati i primi a starci male, adesso vogliamo dare un segnale al campionato”.

SCONTRI DIRETTI – Ci pensavo qualche giorno fa: all’andata abbiamo fatto più fatica con le big e meno con quelle squadre che sono in basso in classifica. In questo girone di ritorno abbiamo fatto il contrario, speriamo adesso di invertire la rotta e di fare bene con le grandi

STAGIONE 2018/2019 – “Per diversi aspetti, siamo una squadra più forte di due anni fa. In quel caso ci fu un mix di situazioni che ci aiutò a venire fuori”.

COSA FECE LA DIFFERENZA 2 STAGIONI FA? – La poca pressione sulla squadra, la spinta dei tifosi, tante cose ci hanno aiutato. Quest’anno veniamo da una retrocessione, che lascia un po’ di scorie inevitabilmente. Abbiamo cambiato tanto e c’era bisogno di tempo di assestamento. Siamo lì, però, a quattro punti dal secondo posto e possiamo ancora scrivere una pagina importante di questo campionato”.

MISTER CORINI – È una persona molto preparata, lavora tantissimo, ha grande dedizione. Bisogna dargliene atto. Vediamo che quando non riusciamo a vincere alcune partite è il primo a starci male. Ci tiene tantissimo a far bene, così come noi. A volte riusciamo a dimostrarlo e a volte meno, ma questa squadra vuole sempre fare bene e secondo me si vede”.

ANDARE VIA DA LECCE – Dico la verità: nella prima parte di questa stagione non mi sono sentito particolarmente importante. Credo sia stata una sensazione personale, so che per dare tutto devo avere la fiducia, mi conosco. E in quel momento forse sentivo di giocare per la sfortuna degli altri. Poi ho avuto un colloquio con il presidente, con il direttore, ci siamo parlati tra persone per bene e questo mi ha fatto svoltare, anche a livello psicologico. Tant’è vero che poi dopo quei colloqui ho anche rinnovato il contratto. Per me è stato un momento centrale, con un assoluto valore positivo. E queste prestazioni sono la conseguenza”.

30 ANNI – “Ho vissuto certe emozioni qui che non avevo mai vissuto. Vincere un campionato ti lascia qualcosa di indelebile. A volte guardo sullo smartphone alcuni video di quell’annata, di quella cavalcata. Certe cose non le dimenticherò mai. Spero soltanto di poter essere d’aiuto ai giovani, adesso. Abbiamo tanti stranieri, ad esempio, a cui cerchiamo di far capire cosa voglia dire giocare nel Lecce, giocare al Via del Mare, perché non hanno mai vissuto lo stadio pieno”.

ASSENZA DEI TIFOSI – “Tante squadre qui vengono a chiudersi, ad esempio, e questo ci penalizza. La pressione del tifo può aiutarti a scalfire questo atteggiamento. A volte non siamo riusciti a scardinare le difese, in tutta onestà credo che con l’aiuto del pubblico probabilmente avremmo fatto qualche gol in più in casa. I tifosi ci avrebbero sicuramente aiutati nel semplificare alcune situazioni complicate, contro squadre chiuse. Quindi si, ci mancano anche per questo”.

PROMESSA IN CASO DI A – “Prometterei qualsiasi cosa pur di tornare in Serie A con questa maglia. L’obiettivo vero è quello di dare una gioia vera ai nostri tifosi. L’anno scorso siamo retrocessi e secondo me senza il Covid saremmo rimasti in Serie A. Sarei disposto a tutto. Magari affianco Lucioni nella pedalata che vorrà fare. Ci vado anch’io, dai”.

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