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"Il passaggio dal giocare per non perdere al giocare per vincere è importante: non basta essere gruppo, bisogna essere un branco per diventare vincenti.”

Un concetto quello evidenziato da Pantaleo Corvino in apertura di stagione che è rimbombato diverse volte nell'ambiente Lecce.

In seguito ad una retrocessione ed una rivoluzione non è facile trovare subito la sintonia necessaria per raggiungere gli obiettivi stagionali, ma il Lecce sembra esserci finalmente riuscito.

Questa foto è il manifesto di come dietro a 10 risultati utili consecutivi ci siano delle basi solide.
Un branco che ha saputo reagire a tante difficoltà, anche quando nell'ambiente stavano emergendo i primi malumori.

Dietro alla rinascita del Lecce c'è tanto lavoro ed un uomo al comando: Eugenio Corini.

"Io in discussione? Sento la fiducia di squadra e società."

Così si era espresso dopo il doppio pari con Pescara ed Entella, quando i risultati non lo premiavano.
Rammarico ma consapevolezza che il suo Lecce, alla lunga, sarebbe venuto fuori.

Al tecnico bresciano il merito di aver tenuto alto il morale della squadra, ripartendo da chi era in difficoltà e valorizzando i talenti a propria disposizione.

Le 5 vittorie consecutive non a caso nascono dalla prestazione corale di una squadra che ha ritrovato calciatori importanti come Meccariello, Majer, Pettinari e scoperto un tesoro nascosto grazie alle sorprese Gallo e Bjorkengren.

Merito anche al direttore Corvino: Hjulmand, Maggio e Pisacane hanno fatto fare il salto di qualità al Lecce, creando un giusto mix tra qualità ed esperienza.
Da non dimenticare il leader silenzioso, Nikolov. I componenti dello spogliatoio lo adorano e quella del macedone è una presenza positiva, unica per simpatia e carisma.

Una corazzata vincente non è composta solo da 11 giocatori e nel finale di stagione saranno fondamentali anche i calciatori usciti dall'infermeria.

Dermaku, Calderoni e Paganini nonostante un percorso tortuoso condizionato da continui problemi fisici ora sono tra gli arruolabili e hanno tutte le carte in regola per essere un valore aggiunto nel rush finale.

Per chiudere, una dedica che ci piace evidenziare. Quella di Stefano Pettinari a capitan Mancosu, fuori in seguito ad un'operazione di appendicite.

Lui non ci è potuto essere nella festa contro la Salernitana ma la sua maglia è stata sventolata in campo dalla punta romana.

Segnali di un Lecce che finalmente può dire di essere branco.

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