Giampaolo detta, il Lecce esegue ma è pari a reti bianche contro il Bologna dei miracoli
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Parità e testa alta per i giallorossi che sono riusciti a conquistare un punto d’oro contro un ottimo avversario
Lecce-Bologna è stata una partita tattica, fisica, di grande intensità nella quale ambo le contendenti hanno badato a chiudere ogni spazio all'avversario; una gara nella quale il Lecce, al cospetto di una squadra in grande forma, avrebbe meritato sicuramente di segnare e forse anche di vincere, considerato che il Bologna non ha mai tirato in porta.
Il risultato di parità forse rispecchia quanto visto nella seconda frazione di gioco, nella quale le due formazioni si sono praticamente annullate, mentre nella prima il Lecce avrebbe meritato sicuramente di più e forse avremmo assistito ad un'altra tipologia di partita.
Giocare a calcio
Giampaolo, uomo di parola, ha sempre detto che avrebbe provato a far giocare a calcio questa squadra, a prescindere dagli interpreti ed onestamente più passa il tempo e più ci rendiamo conto che gli undici in campo cercano di giocare un calcio codificato anche nella fase offensiva. Chiaramente esistono gli avversari, talvolta forti ed in palla proprio come il Bologna che ha tolto il respiro ai giallorossi per tutta la partita, impedendo fraseggi, aperture, possibilità di giocare in verticale oppure usare con disinvoltura le fasce; onestamente è anche ciò che ha fatto il Lecce, non consentendo, di fatto, al Bologna di esprimersi così com'è abituato a fare.
Giampaolo ha messo in campo davanti a Falcone, Guilbert basso a destra, Gallo a sinistra con Baschirotto e Jean centrali; a centrocampo Ramadani ha vinto il ballottaggio con Pierret (un paio di giorni di influenza per lui) ed ha composto la linea mediana con Coulibaly, mentre il terzo centrocampista, Helgason, come sempre accade era deputato a giocare spostato più avanti sulla destra, in questa sorta di 4-3-3 asimmetrico al quale il tecnico ci ha abituati; sulle fasce Morente (ha avuto la meglio su Karlsson) e Pierotti, punta centrale Krstovic.
Il Lecce è partito bene spaventando il Bologna, ha sfiorato in due occasioni il gol, davvero un peccato perchè il portiere avversario si è superato ma un po' di responsabilità va attribuita anche agli avanti giallorossi che pur avendo la possibilità di battere a colpo sicuro, si sono fatti impallare ingenuamente. Il secondo tempo invece è stato senza sussulti, con le squadre che hanno cercato di prendere il sopravvento una sull'altra ma con esito negativo.
![lecce bologna karlsson](https://slyvi-tstorage.fra1.digitaloceanspaces.com/l84912521416_tml896224179969_407150810325_1739128860738372.jpg)
Segnaliamo soltanto che, ad una quindicina di minuti dalla fine, abbiamo assistito al rientro in campo di Berisha in sostituzione di un meritevole ma acciaccato Helgason e questo ci ha permesso di capire ancora una volta quanto la crescita del centrocampista albanese sia stata esponenziale (dallo scudetto primavera ad oggi, passando per lo scorso campionato) e quanto sia mancato il giocatore allo sviluppo della manovra, l'interpretazione del calcio offensiva e traiettorie che vede soltanto lui. Un triangolo largo e di chiusura difficilissima tra lui e Karlsson, sul finire della partita, lo ha portato al tiro, purtroppo strozzato e fuori.
Il pareggio è sicuramente un risultato che appaga entrambe le formazioni, il Bologna può continuare la sua striscia positiva ed il Lecce mette un altro mattoncino che lo separa dalla terz'ultima posizione in classifica.
Rosa al completo
Ora l'organico è praticamente al completo, l'abbiamo sempre detto che questa squadra una volta recuperati tutti gli infortunat avrebbe potuto contendere il risultato a chiunque, anche alle cosiddette “grandi” di questo campionato. Nel prosieguo vedremo come si comporteranno i giallorossi ma, prima del filotto terribile che inizierà con l'Udinese in casa tra quindici giorni c'è da affrontare la “trappola Monza” domenica prossima. I brianzoli stanno vivendo un periodo nero ma non vedono l'ora di potersi riscattare per tornare a lottare con le altre al fine di evitare la retrocessione.
Chiunque si aspetti che quella al Brianteo possa essere una partita semplice si sbaglia di grosso, nasconde insidie mentali ed altre reali che se sottovalutate potrebbero portare pessime sorprese. Delle quali, onestamente, si farebbe a meno.
Concentrati sulla prossima allora perchè questo organico, così tanto vituperato, può lottare, oggi più che mai, per raggiungere la salvezza.