Il Chelsea, il grande Milan. Poi il Lecce di Zeman. Oggi ha un ristorante ad Amsterdam
Per molti calciatori il calcio rappresenta una fase della vita, anni importanti che però non devono offuscare tutto il resto.
Questo è quello che ha vissuto Samuele Dalla Bona, ex centrocampista del Lecce nella stagione 2004/2005.
Il mediano nato a San Donà di Piave ha giocato in totale 39 partite con i giallorossi tra campionato e Coppa Italia, con 7 reti e 3 assist all’attivo. Nel Lecce di Zeman, Dalla Bona rappresentava il fulcro del gioco, il perno del centrocampo dal quale passavano tutti i palloni.
Nella sua carriera non ha più segnato come in giallorosso, sebbene prima e dopo l’esperienza nel Salento ha indossato maglie prestigiose, giocando anche competizioni europee.
Il classe 1981 ha iniziato nelle giovanili dell’Atalanta e poi si è trasferito in Inghilterra, al Chelsea, con il quale ha giocato per tre anni di fila, attirando l’attenzione del Milan.
In rossonero, però, Dalla Bona non ha trovato troppo spazio e presto ha deciso di andare via, iniziando a girovagare tra diversi club in Serie A. Bologna, Lecce, Samp e Napoli, sono state queste le tappe fondamentali della carriera di Samuele, che dopo gli azzurri ha deciso prima di andare in Grecia, nell’Iraklis Salonicco, e poi di tornare in Italia, terminando la sua carriera tra Verona, Atalanta e Mantova.
A 31 anni Dalla Bona ha appeso le scarpette al chiodo. Molti hanno detto che non ha mai superato la morte del padre ma, in una recente intervista rilasciata a TuttoMercatoWeb, il centrocampista ha spiegato tutta la verità: “Ho avuto un problema familiare perché morì mio padre, ma io ho reagito da subito. Ma io sono mai caduto in depressione, non so da dove siano uscite fuori queste voci. La perdita di un padre ti segna ma da qui a scrivere certe cose mi sembra troppo. Sono andato avanti, ho continuato a viaggiare. Ho smesso perché non ho più trovato una situazione bella e importante dopo quello che ho vissuto prima. Le possibilità le ho avute dopo Mantova, ma non mi andava di andare in D o in Australia”.
Ed ora? Oggi ci siamo chiesti che cosa facesse adesso Dalla Bona ed abbiamo scoperto che, nonostante abbia voglia di tornare sul campo di calcio come allenatore ed abbia preso, a tal proposito, il patentino UEFA B per allenare, ha aperto un'attività ad Amsterdam di ristorazione, che si chiama "FIKO De Pijp" e si basa sulla cucina italiana. Questo, a dire il vero, non è un periodo fantastico visto il Covid ma presto tutto ripartirà e Dalla Bona non vede l’ora di ricominciare con il suo ristorante.
Non per tutti i calciatori il calcio rappresenta l’unica passione della vita. La storia di Dalla Bona lo insegna meglio di qualunque altra.