Squadra giovane spinta da stimoli e talento: il nuovo Lecce prende forma
RESOCONTO
Sono positivi i segnali raccolti in casa giallorossa dall'amichevole contro il Bochum, terminata col risultato di 2-3, acciuffato in rimonta dal club tedesco.
È pur sempre calcio di luglio, ma oggi il Lecce affrontava una formazione decisamente competitiva, che ha raggiunto la salvezza in Bundesliga la scorsa stagione ed è più avanti con la preparazione.
I salentini sono un cantiere aperto in attesa delle uscite dei calciatori fuori dal progetto e di ulteriori innesti, tuttavia nei tre impegni andati in scena nel Trentino hanno iniziato a percorrere una strada chiara.
Non sono mai state casuali le scelte di Baroni, che al di là di qualche piccola modifica in corso d'opera ha schierato dal primo minuto sempre gli stessi calciatori, i quali sono difatti al centro dei piani del club.
I ragazzi impiegati con maggiore frequenza hanno in comune due aspetti: sono giovanissimi e vivono di stimoli.
Lo ha sottolineato nel pre-partita il presidente Sticchi Damiani ed i più attenti avranno sicuramente notato come l'età media dei calciatori in campo oggi fosse davvero bassa; si pensi alle corsie esterne composte da Gendrey (2000), Gallo (2000), Strefezza (1997) e Listkowski (1998), senza dimenticare il centrocampo sorretto da Hjulmand (1999), Helgason (2000) e Gonzalez (2002).
I giocatori in questione sono stati gli intoccabili di Baroni fino a questa parte del ritiro e a questi si è aggiunto Colombo, classe 2002.
Esordio col botto per l'ex Milan, autore di due reti e diverse incursioni centrali che hanno impensierito non poco la retroguardia avversaria.
Gioventù e spensieratezza, una ricetta che ha pagato di recente in A.
È sufficiente ricordare i risultati raggiunti da Spezia ed Empoli, società capaci di raggiungere l'obiettivo salvezza senza troppi patemi d'animo con un'età media rispettivamente di 23.4 e 25.1 anni (i due dati più bassi dello scorso campionato).
Il Lecce ha scelto questa strada da anni e la percorrerà anche in massima serie.
Corvino e Trinchera non hanno intenzione di snaturare un progetto tecnico rivelatosi vincente e alimentato da una parola molto cara a Baroni: lavoro.
I profili di esperienza arriveranno (si lavora per Maksimovic e Di Francesco, tutto fatto per Falcone) ma il percorso dei giallorossi è segnato.
Per raggiungere l'obiettivo sono necessari gli stimoli e la qualità degli interpreti: il Lecce riparte così e la sfida col Bochum lascia il sorriso.