È un Lecce arrugginito ma i tre punti sono d'oro
L’EDITORIALE DI MARINI
Dopo la lunghissima sosta il Lecce torna in campo nella delicata trasferta di Pordenone e ritrova i tre punti.
Una squadra un po' arrugginita probabilmente a causa della pausa e vince con il minimo scarto, uno a zero, contro una formazione con l'acqua alla gola che aveva imminente necessità di fare punti.
Il Pordenone visto contro il Lecce non è certamente una squadra che fa paura; probabilmente, al momento, nel torneo di serie C sarebbe a metà classifica in qualsiasi girone.
I giallorossi non sono riusciti a chiudere la partita, un po' per sfortuna ma anche per scelte sbagliate dei singoli in determinati frangenti dell'incontro ed hanno consentito agli avversari, in inferiorità numerica, di crederci fino alla fine.
La “beffa” non è arrivata, stavolta non solo per la bravura del Lecce a nostro parere, ma più per l'inconsistenza del Pordenone.
Gabriel non ha effettuato neanche una parata, è stato spettatore aggiunto, a dimostrazione che la squadra ha una sua compattezza difensiva senza dubbio, ma quando gli avversari non arrivano mai alla conclusione c'è anche una “mancanza” da parte loro.
Baroni ha mischiato un po' le carte, soprattutto in avanti, a causa della non perfetta forma di Coda, Di Mariano e dell'indisponibilità di Listkowski; ha inserito Olivieri punta e Rodriguez sulla fascia sinistra. I due hanno avuto un rendimento “senza infamia e senza lode”; sfortunato l'ex Empoli (palo e gol annullato per centimetri), fuori posizione lo spagnolo.
Il tecnico giallorosso non vede Rodriguez punta centrale, ma allo stesso modo gli chiede di interpretare il ruolo di ala mettendo in campo quelle che sono le sue peculiarità.
È la prima partita in cui vediamo il ragazzo titolare schierato lì, di conseguenza il giudizio è “sospeso” in attesa di altre prestazioni.
Anche Calabresi al posto di Gendrey è stata una sorpresa; il ragazzo si diceva volesse andare via, a Brescia, ma si è convinto a riabbracciare il “progetto Lecce” e resterà nel salento.
Ottima la sua prestazione in ambo le fasi, ha arato la fascia destra fino al novantacinquesimo, senza risparmiarsi mai. Sicuramente una prestazione ottima, quasi da migliore in campo se non fosse stato per Gabriel Strefezza e per Mario Gargiulo.
Il brasiliano vive in uno stato di grazia, sa sempre cosa fare quando riceve il pallone, non è egoista ma si mette al servizio della squadra; l'assist al bacio di esterno destro per mandare in gol Gargiulo è stata la ciliegina sulla torta alla sua prestazione.
La mezz'ala è un altro che non si risparmia mai, ha i tempi d'inserimento, il vizio del gol e si fa sentire in fase di non possesso. Acquisti entrambi più che azzeccati.
Anche il nuovo arrivato Faragò ha messo a disposizione dei compagni la sua esperienza; all'esordio con i colori giallorossi si è disimpegnato bene, senza tentennamenti. D'altronde uno che ha più di cento partite in Serie A, se sta bene fisicamente, può ambire senza dubbio a giocare in una squadra forte come il Lecce, anche se in Serie B.
Due parole per Coda e DI Mariano. I due sono rimasti in panchina all'inizio, probabilmente per le non ottimali condizioni fisiche; entrambi si sono da poco tempo ripresi da un infortunio ed è stato un bene vederli in campo anche se nel secondo tempo. Coda pian piano si riprenderà il suo posto al centro dell'attacco e la stessa cosa farà Di Mariano sulla fascia sinistra. Sono entrati bene in campo ma con il passare dei minuti l'ex Venezia si è innervosito, fino a farsi ammonire per un fallo stupido. Un paio di interventi commessi ai suoi danni, non fischiati dal direttore di gara ed il gol sbagliato a tu per tu col portiere, probabilmente lo hanno messo nella condizione di voler strafare.
Di Mariano è fortissimo, probabilmente l'ala sinistra più forte di questo torneo e crediamo che quando tornerà la migliore condizione ricomincerà a fare la differenza.
Nel frattempo non abbia fretta, il campionato è ancora lungo e la fase più delicata deve ancora arrivare.
Giovedì ci sarà la “passerella” di Coppa Italia, a Roma, contro la formazione allenata da Mourinho, un'occasione per ben figurare e far conoscere il valore della compagine salentina, ma senza sprecare troppe energie. La partita che deve interessare maggiormente è quella di domenica prossima, la prima del girone di ritorno, in casa, contro la Cremonese. Siamo al giro di boa ormai e sebbene il campionato di serie B non conosca ancora padroni l'obbiettivo del Lecce deve essere quello di non farsi distrarre e di rimanere agganciati alle primissime posizioni, in attesa dello sprint finale.