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Sapere di non essere amati ed apprezzati può avere due risvolti. C’è chi, avendo un carattere meno forte, si lascia travolgere dalle critiche e chi, al contrario, decide di voler cambiare quelle opinioni negative, facendole diventare elogi e complimenti. Ecco Andrea Tabanelli ha vissuto tutto questo nella sua esperienza al Lecce ed alla fine, al suo addio, ha versato e fatto versare lacrime di tristezza, sportiva sia chiaro. È arrivato in un anno particolare Andrea. Il Lecce cercava un trequartista per vincere il campionato di Serie C e Meluso lo ha portato nel Salento, sebbene la sua condizione psicofisica non fosse delle migliori. I tifosi, dal canto loro, avevano perso la pazienza dopo sei lunghi anni di aspettative mai mantenute e non avevano voglia di aspettare nessuno. Quei 6 mesi sono stati negativi, sebbene quella formazione sia riuscita a raggiungere la promozione, tornando in Serie B dopo tante stagioni. Tabanelli sembrava dovesse andare via senza aver lasciato il segno, ma il centrocampista romagnolo ha deciso di modificare il corso degli eventi, sacrificando un’intera estate per trasformare i mugugni del Via Del Mare in fragorosi applausi. La Serie B è stata un turbinio di emozioni, con il classe ’90 protagonista assoluto di una cavalcata inaspettata, culminata in un incredibile promozione grazie anche ad una sua rete nel big match contro il Brescia, un gol che a guardarlo oggi, a distanza di un anno e mezzo, genera ancora brividi sulla pelle dei tifosi giallorossi. Adesso il destino ha deciso di mettere Tabanelli ed il Lecce l’uno di fronte all’altro, da avversari, dopo tanto tempo. Andrea è tornato parzialmente in gruppo ieri e, siamo certi, proverà in tutti i modi ad esserci, per tornare in una terra magica ed in uno stadio che gli suscita ancora forti emozioni. Non ci sarà il pubblico, non ci saranno gli applausi della gente che lo ha prima criticato e poi amato, rispettato e capito. Il "Via Del Mare" sarà deserto, ma quando Tabanelli supererà il tunnel degli spogliatoi, probabilmente penserà ancora a quella corsa a perdifiato del 28 aprile 2019, con tutto lo stadio che impazzito urlava forte il suo nome.
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