Corvino a PL: il Responsabile dell'Area tecnica si racconta a 360° tra presente e futuro
L'INTERVISTA COMPLETA
Pantaleo Corvino, Responsabile dell’Area Tecnica del Lecce, ha partecipato ad Inconvocabili, la trasmissione di Pianeta Lecce in onda su Twitch.
Ecco di seguito le dichiarazioni del dirigente giallorosso:
ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI – “Quando devi ripartire da una retrocessione e lo devi fare iniziando un altro ciclo, sai che avrai molto lavoro davanti ma è necessario dare fin da subito la tua impronta. Quando fai sei convinto anche che tante cose ti possono riuscire e tante altre non andranno come pensi. Non è facile far capire cosa è riuscito e cosa no, visto che nel calcio la cosa che conta di più è il risultato. Se dovessimo parlare dei risultati dovremmo essere molto soddisfatti del nostro percorso.
Cosa non è riuscito? Ogni mattina mi alzo presto per cercare di riuscire in tutto, come tutti quelli che lavorano. Chi è in buona fede capisce che se non abbiamo ottenuto qualcosa in ogni caso ci abbiamo comunque provato, siamo tra quelli che lavoriamo e se lavori puoi commettere errori. A chi è in mala fede è inutile spiegare tutto quanto.
Cose positive? Siamo ripartiti cercando di ricostruire, lo abbiamo fatto a modo nostro, con le nostre risorse, in un campionato nel quale le proprietà straniere sono arrivate e stanno investendo parecchio, così come società italiane con i più grandi imprenditori italiani, penso a Monza, Benevento, Cremonese, Brescia. Noi ci stiamo sforzando di fare calcio a modo nostro e con molti sforzi stiamo provando a non porci limiti, sia economici che in termine di impegno. In ogni mercato dobbiamo provare ad autofinanziarci, visto che gli sforzi dei soci per la gestione del club sono già molto impegnativi. Siamo riusciti ad abbassare il monte ingaggi, ce l’abbiamo fatta facendo anche una plusvalenza con Henderson, comprato a 500 mila euro e venduto ad un milione e mezzo di euro.
Poi con la patrimonializzazione, cercando di portare a Lecce ragazzi giovani, classe 2000, 2001, 2002 ed anche ancora più piccoli. In due anni abbiamo realizzato 115 punti, i nostri tifosi nella scorsa stagione, fino al mese di marzo, hanno visto perdere il Lecce solo in 4 occasioni. Quest’anno, invece, fino ad ora abbiamo perso solo in 3 occasioni. Nella vita il mio obiettivo è stato sempre quello di non perdere. Per vincere devi alzarti la mattina per non perdere”.
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SETTORE GIOVANILE – “Avevamo detto che il settore giovanile sarebbe stato al centro del progetto. Al mio arrivo l’ho trovato in una categoria inferiore e lo abbiamo riportato in A. Quando sono arrivato non ho trovato quello che speravo, sicuramente per una visione diversa dei direttori che mi hanno preceduto. Una parte della cessione di Henderson è stata investita nel settore giovanile. Alcuni ci criticano per avere tanti stranieri nel settore giovanile.
La pandemia non ci ha permesso di lavorare sulle fasce basse, l’under 17 ci sta dando soddisfazione. La Primavera nonostante le difficoltà si sta difendendo, non è facile ritrovarsi con società che da anni fanno grossi investimenti. Noi abbiamo fatto un grande sforzo, riuscire a trovare delle risorse tecniche lontane, perché quelle vicine hanno costi elevatissimi, non è esercizio facile, è dovuto a tanti anni di lavoro ed esperienza.
Abbiamo potuto prendere ragazzi stranieri o gratis o con pochi euro e se vado a guardare la primavera oggi, vedo che è una squadra composta da ragazzi che hanno perso 2 sole volte fuori casa, una volta al Napoli al 97esimo ed una volta a Bologna, partendo dal primo minuto in 10. Questo a dimostrazione che c’è un impianto e c’è un lavoro. Due partite fuori casa le ha perse solo la Roma che è capolista. Su tutto il resto si faranno delle analisi approfondite alla fine, per ripartire, perché alla fine uno ha un quadro della situazione più completo. Siamo partiti da un anno e mezzo e, come detto, ci sforzeremo ad esaltare ancor di più il nostro territorio. Per ora stiamo esaltando quello che avevamo già a disposizione. Sinceramente non pensavo di riuscire a salire così presto in Primavera 1, vuol dire che certe scelte hanno pagato.
Giovani interessanti? Non posso dire che tutti andranno in prima squadra, in ogni squadra ci sono ragazzi che per tanti motivi non arrivano, non voglio fare nomi ma vi dico e c’è più di qualche ragazzo interessante”.
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LO SCORSO ANNO – "Io nella mia vita non sono stato mai invidioso, quando traccio linee e guardo al passato penso di non aver mai provato invidia. A volte, però, sono stato geloso di alcuni calciatori e di alcuni tecnici. Mi sono trovato di fronte persone che hanno vinto poco, magari anche in categoria minori, però sono considerati beniamini.
Io l’anno scorso ho deciso di ritornare nella mia città, avevo altri 3 anni di contratto a Firenze e si sa che quando ti mandano via ti danno qualcosa, mentre se vai via da solo nessuno ti dà niente. Al mio arrivo ho trovato delle difficoltà. Quando sono andato via da Lecce è sembrato che sia scappato. Sono andato via quando ho capito che Lecce non sopportava più Corvino. Io quando ero a Lecce avevo avuto anche offerte, ma sono rimasto per 7 anni. Lo scorso anno abbiamo provato a superare queste difficoltà e ci siamo andati vicini, visto che a 4 giornate dalla fine eravamo a quattro giornate dalla A.
Mercato di gennaio sbagliato? A gennaio abbiamo preso giocatori importanti, Hjulmand, Nikolov, Yalcin. Il primo in Serie B ce lo invidiano tutti, il secondo ha giocato in Champions ed ha vinto in casa del Real Madrid ed ora farà l’Europa League. Guven gioca nella squadra che lo scorso anno ha vinto il campionato turco”.
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PERUGIA – “Prima della nostra partita, hanno giocato Cittadella e Monza ed i biancorossi hanno vinto grazie allo stesso errore compiuto in un’altra partita da un nostro singolo. Giocare in 10 contro 11 non è un vantaggio matematico, ma certamente era un’opportunità. Io guardo la narrazione degli eventi e vedo che le critiche sono figlie di una visione di pancia.
Il tifoso vorrebbe vincere sempre, anche se giochi contro la Roma, come è successo in Coppa Italia. È vero che il Lecce non ha dominato come altre volte, in altre occasioni abbiamo proposto un grande gioco, però bisogna anche vedere e cercare di capire perché. Noi ci trovavamo contro una squadra che con il suo gioco non permette agli altri di esprimersi, una squadra che ha moltiplicato le sue risorse sapendo che era in 10.
Noi avevamo una squadra nella quale mancavano Gendrey, Dermaku in difesa, a centrocampo Faragò e Gargiulo, in attacco Strefezza e Di Mariano e poi si è aggiunto Gabriel. Abbiamo fatto 20 tiri in porta contro i 5 del Perugia, alla squadra non possiamo rimproverare nulla. Siamo primi in classifica, abbiamo un equilibrio straordinario tra gol fatti e gol subiti. Se succede che qualche partita viene segnata da errori del singolo, perché siamo in Serie B e può succedere, non mi sembra un dramma. Questo è un Lecce che ha voglia di non perdere mai, a volte tra stanchezza e particolari non ce la facciamo”.
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POSSIBILE RINNOVO - "Quello che ho da dare ho deciso di darlo al Lecce. Il mio territorio mi ha dato tanto, tutto, mi ha permesso di confrontarmi con piazze importanti. Io per arrivare a quei livelli devo tutto alla mia terra e per quello ho deciso di spendere gli ultimi anni per la mia terra.
Io a volte mi arrabbio quando leggo questi mistificatori che alterano la realtà, nascondendosi dietro critiche che non fanno bene. A noi le sane critiche non dispiacciono, anzi, ma non credo che questo sia il caso di chi spera che la squadra vada male per dire “Io l’avevo detto”. E non accetto che vengano mosse da chi ha fatto solo un anno di Lega pro, chi ha fatto poco nel calcio, chi è diventato un mistificatore della verità sui social.
Noi abbiamo dei limiti come risorse, nei confronti di tante squadre di B, ma come società non ci poniamo limiti. Siamo tutti di questo territorio e vogliamo sforzarci a fare questo. Io rimarrò finchè la programmazione si farà nel modo che abbiamo impostato. Abbiamo tutti giocatori di priprietà, salvo rarissime eccezioni, ed accanto ai giovani abbiamo voluto mettere una miscela di esperienza per far sì che i ragazzi crescano bene”.
BARONI – “Io un tecnico non lo giudico mai per quello che fa in una gara o in alcune gare. Il responsabile quando giudica un tecnico o un allenatore deve analizzare tutta la stagione. Se devo tenere conto del lavoro del nostro tecnico fino ad ora, posso dire che a scelta di baroni sta dimostrando una costanza di risultati.
L’equilibrio dei numeri è realtà, non posso giudicare l’allenatore per quello che fa nella mia singola partita. La mia analisi è figlia di equilibri che la squadra deve dimostrare, a volte è il singolo che può determinare in modo positivo o negativo una gara. Io sono stracontento di Baroni. Siamo primi, abbiamo i due capocannonieri del campionato, il miglior attacco, la seconda miglior difesa: questi sono i dati che certificano il lavoro di un tecnico”.
PROBLEMA INFORTUNI - "Per poter giudicare le persone, devi vedere i numeri. Per valutare il lavoro dello staff sanitario guardo i numeri. Siamo arrivati per ricominciare un altro ciclo ed ho trovato un’area sanitaria carente, non come qualità degli uomini, perché l’impegno, la dedizione, la capacità di lavorare che ha il personale dell’area sanitaria è encomiabile e pari al massimo che uno può dare.
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Ho guardato con che mezzi operano ed ho visto che erano mezzi lontani anni luce. Abbiamo cercato di migliorare questo aspetto, togliendo da qualche parte e mettendo nell’area sanitaria, con una strumentazione oggi all’avanguardia. Devo dire che qui siamo ad un livello ottimale, se non fossi tranquillo farei qualcosa. Tutto si può fare sempre meglio, ovviamente.
A Bologna c’era una struttura incredibile, eppure c’era chi si voleva curare fuori, perché nello spogliatoio c’è sempre qualche giocatore che consiglia un altro posto. Nell’altro mio ciclo c’erano Carlo Pranzo e Peppino Palaia, persone come loro non le ho più trovate, ma devo dire che persone con la competenza e la passione di Congedo non ne ho trovate. La nostra proprietà ha fatto tanti sforzi, soprattutto in un periodo di pandemia.
In un anno e mezzo abbiamo migliorato le strutture: la palestra del Lecce, dopo quella del Napoli, è la miglior del centro sud e non sono io a dirlo. Abbiamo investito sulle attrezzature dell’area sanitaria, sul pullman, sul settore giovanile. Noi abbiamo un dovere verso i nostri tifosi, fare la squadra, e cercare di mettere accanto alla squadra componenti giuste al momento giusto”.
CALCIOMERCATO – “Io cerco di non far mai uscire tutto quello che accade riguardo il calciomercato. Cerchiamo sempre di non alimentare situazioni che possono danneggiare gli interessati. Il calcio a volte porta anche a questo. La nostra esperienza dice di smentire, io in questa fase smentisco tutto perché tutti siamo concentrati a conservare uno dei primi due posti.
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Faremo di tutto fino a fine stagione, siamo tutti sul pezzo e tutti stiamo cercando di dare il massimo. La nostra speranza è di riuscirci ma se non ce la dovessimo fare non dovremo avere rimpianti. Mi dispiace non potermela giocare spesso con tutti gli effettivi, ma chiedo ai tifosi di starci vicini e di remare tutti nella stessa direzione”.