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L'ex calciatore ed allenatore del Lecce, Checco Moriero, ha parlato al Corriere del Mezzogiorno della situazione coronavirus e non solo. Questo il suo pensiero:"Mi alzo la mattina e non riesco minimamente a pensarci, anche se è la mia vita, il mio lavoro, la mia cultura. Accendo la tv e la prima cosa di cui sento parlare sono i morti. Come si fa a giocare? Lo sport è allegria, divertirsi, vivere lo spogliatoio. Per come sono fatto io, sarebbe impensabile tutto questo. Ripartenza? Se tutto deve ripartire, deve accadere con la massima sicurezza e non solo perché è necessario finire il campionato. È vero anche che il calcio è la seconda azienda in Italia. E capisco anche che lo sport possa portare un po’ più di serenità in famiglia, rendere belle le giornate. Per il resto ascolto tante assurdità. Cose che fanno ribrezzo, diatribe tra nord e sud. Dovremmo essere uniti, invece mi ritrovo ad ascoltare di Italia divisa. Ecco, noi ex calciatori proviamo a unirla. Cerchiamo di rendere più tranquille le persone, raccontiamo le nostre avventure. La situazione nei campionati? La serie A penso riparta, per la B e la Lega Pro è diverso. Quest’ultima vorrebbe bloccare il campionato. Certo, significherebbe far soffrire molti calciatori. La Lega Pro è fatta da ragazzi che guadagnano 1500-2000 euro. Qualche presidente ci marcia su e vuole risparmiare. In serie C non si capisce nulla. Il Bari è una delle squadre più forti e credo sia giusto si giochi le proprie carte per approdare in B. Si sente parlare di sorteggio, ma sono tutte sciocchezze. Occorre trovare una soluzione, quella più giusta e responsabile. In serie A il Lecce aveva le carte in regola per salvarsi e credo proprio che si salverà".
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