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Gabriel Strefezza, ex capitano ed esterno d’attacco del Lecce, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Sportitalia, parlando anche del suo addio ai giallorossi:

Sono soddisfatto, abbiamo riportato il Como in Serie A. Ho giocato con continuità, il mister mi ha sempre dato fiducia ed è quello che mi mancava. C’è subito stata una grande sintonia, anche con il gruppo. Mi sono sentito subito in famiglia.

Ambiente Como 

L’obiettivo era la Serie A, abbiamo fatto di tutto per riuscirsi. Una piazza così ne aveva bisogno. Adesso arriva il bello, la A è un campionato complicato e dovremo fare molto di più per rimanerci.

Strefezza e Soulè

Addio al Lecce 

Mi sono sempre trovato bene a Lecce, non potrò mai dire nulla di negativo sulla società e sui tifosi. Dal mio arrivo ho fatto due anni bellissimi, era arrivato però il momento di cambiare. Non c’era più il feeling iniziale: ho parlato con il Presidente e la dirigenza per provare a cercare una soluzione che andasse bene a entrambe le parti. Ho chiarito tutto, anche con i compagni.

Problema di natura tattica?

Di sicuro ha inciso questo, ho sempre giocato a destra, il mio rendimento non era lo stesso dell’anno prima. Può capitare, ci possono essere alti e bassi. Avevo bisogno di cambiare aria per ritrovare fiducia, come è successo a Como. 

Come è nata opportunità Como

Abbiamo iniziato a parlare, ho sentito compagni che già conoscevo, mi hanno parlato molto bene della società. Mi hanno chiamato entrambi i mister, ho subito sentito la loro fiducia e ho dato massima disponibilità. Avevo bisogno di sentire la fiducia non tanto della società, ma dello staff, del mister. 

Il primo impatto con Cesc Fabregas 

Molto bello, se ti chiama uno come lui non puoi dire di no. Non è stato facile lasciare Lecce, due anni e mezzo non sono pochi, abbiamo fatto un grande percorso insieme. Penso che fosse arrivato il momento giusto.

Strefezza e De Roon

La trattativa 

Non ho seguito la trattativa, avendo un procuratore come Alessandro Lucci e un grande team alle mie spalle (la World Soccer Agency) sono sempre stato tranquillo. Mi sono fidato, hanno lavorato bene. Ho continuato ad allenarmi fino a quando non ho capito che sarei andato lì.

Il ritorno in Serie B

Quando mi ha chiamato il Como non potevo pensare a questo, non ho pensato che fosse un passo indietro. Volevo dare tutto, sono arrivato con la mentalità giusta per aiutare la squadra. Ho preso la decisione giusta, volevo dimostrare il mio valore e così è stato. Sapevo che avrei trovato una società importante che ambiva alla Serie A. 

Aspettative personali

Voglio arrivare in doppia cifra, di sicuro superare otto gol come ho fatto a Lecce. Questo è il primo obiettivo a livello personale. A Como volevo continuità, e l’ho trovata, sono felice di esserci riuscito e aver dimostrato il mio valore.

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