Una luce nella tragedia: infermiera del Fazzi dona cuore, fegato, reni e cornee
Nelle scorse ore una professionista sanitaria dell'ospedale di Lecce è deceduta lasciando in eredità i suoi organi grazie al consenso dei parenti
Un'infermiera di 45 anni, scomparsa nel reparto di anestesia e rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce a causa di un’emorragia cerebrale, ha lasciato in eredità cuore, fegato, reni e cornee. Dopo la conferma della morte cerebrale, i parenti della professionista hanno acconsentito alla donazione. Un atto di altruismo che darà una nuova opportunità di vita e speranza ad altre persone, grazie all’azione della professionista, che durante la sua carriera al servizio dei pazienti (infermiera al “Fazzi”) ne aveva fatto una missione.
Il prelievo ha coinvolto il personale del reparto di anestesia e rianimazione, guidato da Giuseppe Pulito, il team chirurgico, supportato da medici di diverse specialità, e la direzione medica del “Fazzi”. Coordinatrice ospedaliera del percorso di donazione organi e tessuti è Donatella Mastria.
La notizia è stata diffusa dalla direzione strategica dell’Asl Lecce.
«Esprimiamo la nostra gratitudine a tutti i professionisti coinvolti nell’operazione ed esprimiamo le nostre condoglianze ai familiari della professionista che, in un momento di grande dolore, hanno preso una decisione di straordinaria umanità e generosità».
L’attività di prelievo degli organi può richiedere diverse ore e quindi un impegno prolungato oltre i turni di servizio anche da parte di medici e operatori sanitari.
«Il processo di donazione - spiega Mastria - ha richiesto un grande impegno e dedizione. La giornata di lavoro per alcuni di noi è durata anche 20 ore, ma nonostante la mancanza di personale, l’attività richiede attenzione e presenza in corsia anche oltre i normali turni di lavoro. Nelle unità di rianimazione purtroppo c’è mancanza di personale, ma la nostra attività di assistenza e cura non può e non deve mai fermarsi. Da inizio anno il nostro reparto è quello che ha fatto registrare il maggior numero di segnalazioni di potenziali donatori in Puglia».