Cordella a PL: "Contesto il singolo e non tutti i leccesi. Lo sport deve essere divertimento e non odio"
In merito al post pubblicato da Fabio Cordella dopo Lecce-Juventus si è scatenato un dibattito importante sui social.
Pianetalecce.it ha contattato l'ex dirigente dell'Honved di Budapest per far esprimere al meglio il suo pensiero: "In merito al mio post pubblicato nelle scorse ore, tengo a precisare che quel "leccesi di merda" è riferito solo ed esclusivamente a chi si è comportato in maniera vile nei confronti miei e di mio figlio. Non era mia intenzione fare di tutta un'erba un fascio. Mio figlio tifa Lecce e simpatizza Juventus, ma allo stadio era senza la maglia bianconera (vedi foto, ndr). Per lui quella partita era una festa. Sono leccese e tifo Lecce, ma vedere l'atteggiamento di certi 'compaesani' non fa che amareggiarmi. Spero che cambi la mentalità, lo sport deve essere divertimento e condivisione e non odio e sbeffeggiamento. Forza lecce e tutti i veri leccesi".
Cordella prosegue: "Resto sorpreso da quei tifosi che in queste ultime ore scrivono sulla mia bacheca contestando il fatto di aver portato mio figlio allo stadio e che dovevo essere consapevole di quello che poteva accadere. Perchè non condannare quel personaggio che mi ha insultato e gettato acqua? Per quale motivo? Mio figlio chiedeva il perchè io non reagissi e ho spiegato a lui che le persone civili non rispondono alle provocazioni. Io e tutte le persone 'normali' devono sentirsi libere di andare allo stadio e vivere la partita con la massima serenità e trasparenza. Tutto questo si chiama "normalità" e non viceversa".
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