Ramadani: "A San Siro dobbiamo giocarcela: siamo squadra"
Il centrocampista del Lecce è stato intervistato a pochi giorni da Inter-Lecce
Mancano poco più di 48 ore ad Inter-Lecce ed in casa dei salentini è ancora Ramadani-mania. Il centrocampista dei salentini è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e ha commentato non solo il suo ambientamento, ma anche gli obiettivi in Nazionale.
La sua Albania
Siamo una buona squadra, con nove che giocano in Serie A e questo sicuramente aiuta. Facciamo il 4-2-3-1 e nello spogliatoio si parla italiano. Vorremmo essere la sorpresa dell'Europeo. Lì gioco anche in modo un po' più offensivo come Asllani e Bajrami. Ho due passaporti: mi sento sia albanese sia kosovaro.
La partita contro l'Inter
È la squadra più forte. Con Asllani in Nazionale abbiamo un rito: al mattino prendiamo sempre un caffè insieme. Sabato scambieremo le maglie. Il Lecce deve giocarsela: il nostro punto forte è che siamo squadra, uniti. Se il gruppo è funzionale fai risultato e nel nostro spogliatoio si ride e si scherza.
Il trasferimento estivo
Hjulmand? Sapevo dal primo giorno che avrei dovuto dare tanto e di più, sempre il 100%. Lui era importante e ha fatto benissimo, lo so che devo lavorare. In estate c'era anche il Verona, ma io ho visto questo progetto, la serietà del club e non ho avuto dubbi.
Berisha, obiettivi e impressioni
Qui ho legato tanto con Berisha, che viene dalla Primavera ma state tranquilli che arriva: è un play che sa fare tutto come me. Il mio obiettivo è arrivare in Champions. In Serie A mi hanno impressionato di più Kvara, Osimhen, ma tanto anche Anguissa. E il nostro Baschirotto: un vero leader.
La vita a Lecce
Dal primo giorno mi hanno fatto sentire uno di loro accogliendomi nel migliore dei modi. Abito in centro, l'unico problema è il parcheggio. E si mangia benissimo. Passa con i pomodori e pizza sono il mio top.