Il Lecce impartisce la prima lezione della stagione: meritiamo rispetto!
L'EDITORIALE
Il Lecce riesce a fare sua la partita più complicata, non la più difficile, del campionato disputato finora. Dopo il convincente pareggio contro l'Udinese e la più che meritata vittoria contro l'Atalanta, il trittico di partite in una settimana, prima della sosta, si è chiuso a Genova contro la Sampdoria, con altri tre punti messi al sicuro.
Due erano gli aspetti che preoccupavano: quello mentale e cioè che i ragazzi potessero cullarsi, vista anche le difficoltà dei doriani e quello “extracalcistico”; si aveva la lontana paura, non troppo lontana, che si potessero avvantaggiare i blucerchiati per farli risalire in classifica e quale occasione migliore per farlo se non in uno scontro diretto contro il “piccolo” Lecce? D'altronde, senza andare troppo indietro nel tempo, basti pensare a Monza e Roma, due squadre in crisi che si sono risvegliate dopo aver preso punti ingiustamente proprio contro i giallorossi.
Baroni invece è stato bravissimo perchè è riuscito a tenere tutti sulla corda, il Lecce ha giocato per vincere e nonostante le difficoltà ci è riuscito, con grande merito. Tutta la squadra ha ribattuto colpo su colpo agli attacchi degli uomini di casa, ha pressato, in alcuni frangenti ha sofferto ma alla fine è riuscita a sbloccare la partita grazie ad un ritrovato e sempre più incisivo Colombo ed ha raddoppiato per merito del velocissimo Banda che finalmente si è sbloccato. In questo trittico di impegni ravvicinati si è notato anche un altro aspetto: una volta acquisita fiducia, la giovane truppa giallorossa, anche con quelli che si pensava erroneamente non potessero essere da serie A, si è fatta apprezzare e rispettare.
In realtà la squadra ha ripreso la crescita che aveva interrotto soltanto per una scelta tattica del tecnico, rivelatasi infelice e, tornando ad aggredire gli avversari, è riuscita ad incanalare prestazioni e risultati.
A Genova Baroni, ben sapendo che avrebbe dovuto reggere l'urto disperato della Samp, ha schierato una retroguardia da battaglia: Baschirotto (a dx) con Pongracic, Umtiti e Gallo; ha avuto ragione. A centrocampo, non ci stancheremo mai di dirlo, la presenza di Blin accanto a Hjulmand è fondamentale e ne beneficia soprattutto il danese, oltre a Gonzales ed alla fase offensiva, con gli interpreti, tutti, titolari e non a seconda di chi viene chiamato in causa che riesce ad incidere maggiormente.
Ora il Lecce può affrontare la sosta con tranquillità, riprendere a lavorare mettendo a punto i meccanismi e prepararsi così alla ripresa, consapevole di aver colmato il gap che la separava dalla serie A, ora azzerato.
La compattezza e la forza degli uomini guidati da Baroni la conoscono tutti, difficilmente gli avversari prenderanno la compagine salentina sottogamba e, di contro, aspetteranno al varco i giallorossi a gennaio: sarà quello il vero campionato ed il Lecce dovrà confermarsi se vorrà mantenere la categoria.
Ci aspettano quasi due mesi di stop, poi inizierà il mercato ed i ragazzi dovranno essere pronti anche a questo, cercando di non perdere la concentrazione: si sprecheranno le voci che vorranno “tizio sul taccuino di caio”, anche stavolta conteremo i nomi (in entrata ed in uscita) che verranno spammati ed accostati al Lecce senza soluzione di continuità e faranno uscire pazzi i tifosi, ben consci però che tutto potrà accadere. Ciò che invece ci fa più pena sarà leggere sui social le inevitabili diatribe sui calciatori giallorossi: “questo è forte, l'altro non vale; bidoni e bravi” i soliti giudizi netti (per poi rimangiarli), argomenti dettati dalla simpatia/antipatia o provenienza di questo o quel calciatore ma anche dall'incapacità di “leggere” il contesto nel suo insieme.
Siamo pronti, abbiamo l'esperienza necessaria per metabolizzare ancora una volta i “guelfi ed i ghibellini”, coloro che sono più interessati ad avere ragione e visibilità sui social che alle sorti del Lecce. Nel frattempo l'Unione Sportiva Lecce ha dato a tutti, falsi tifosi ed avversari, la prima lezione di questa stagione: saremo anche una matricola, saremo anche una piccola realtà, ma noi sappiamo quello che facciamo e pretendiamo rispetto, perchè ce lo meritiamo!