A Cagliari come a Lecce: "Squadra senza identità"
Nicola non piace alla piazza, i colleghi si fanno le stesse domande che ci siamo fatti noi su Gotti
Non siamo soli. Se a Lecce abbiamo lamentato l'assenza di una vera identità della squadra, non sta andando meglio a Davide Nicola in quel di Cagliari.
Anche sull'isola si parla di una squadra senza identità e a farlo è un collega che ha scritto un editoriale su Tuttomercatoweb che ci proponiamo in parte:
Un colpo al cerchio ed uno alla botte. Davide Nicola non si sta schierando, in questa sua prima stagione in rossoblù, dalla parte di alcun modulo predefinito. Preferisce sobbarcarsi l’onere di rischiare di andare incontro a sconfitte inusitate variando le pedine e cercando di arrivare a quello che potenzialmente è l’assetto giusto. In questo campionato dall’andamento isterico, con partenza sotto traccia (ed ultimo posto in classifica incluso), poi una ripresa improvvisa con due vittorie inframezzate da un pareggio (peraltro in casa-Juve) e quindi un rientro nel limbo della mediocrità, il mister prova ad adeguarsi. Tenta in qualche modo di far valere quelli che sono i capisaldi del suo gioco adeguandosi di volta in volta a chi si ritrova di fronte.
Praticamente fino a qui sembra descrivere pari pari la situazione dei giallorossi.
Poi parla della filosofia di schierare calciatori palesemente fuori ruolo, così come accaduto a Lecce con il più grande dei paradossi Patrick Dorgu.
È capitato di vedere un giocatore come Makoumbou, dai chiari limiti caratteriali, giocare davanti alla difesa con risultati sconcertanti. Si è visto Marin utilizzato in una porzione di campo dove non rende, soprattutto se il rumeno è chiamato a fare l’incontrista quando effettivamente non è in possesso di quelle doti tecniche che lo possano far emergere in quel ruolo. Allo stesso Deiola, almeno nelle prime uscite, gli era stato assegnato il compito di tamponare nella sua zona, ma se al giocatore gli si chiede anche di impostare, allora ecco che va a carte quarantotto tutto il sistema e si creano voragini.
Conclude poi parlando della mancanza di identità:
Insomma, la verità è che in questo momento storico della stagione la squadra cagliaritana non ha ancora una propria identità. Non ha raggiunto quell’assetto giusto per andare avanti senza aggiustamenti in corsa, non sempre redditizi. Sotto questo aspetto dovrà essere impostato il lavoro di Davide Nicola, anch’egli in evidente difficoltà se deve “leggere” la partita ed apportare variazioni, magari dopo i primi tempi. Il Cagliari ha un unico obiettivo, oramai certificato, ed è quello di centrare la salvezza prima possibile.
Insomma, non siamo soli in questa Serie A. Solo che il Lecce ha avuto il coraggio di cambiare…