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Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce, è stato ospite di Piazza Giallorossa ed ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti l’ultima sfida contro il Cagliari ed il calciomercato compiuto dal Lecce. Queste le sue parole riportate da Trnews: 

In una situazione per nulla facile, in dieci uomini, grazie al pubblico i ragazzi si sono responsabilizzati e hanno dato di più, si sono galvanizzati, tutti, nessuno escluso. Anche in panchina c’è stata una partecipazione notevole: l’entusiasmo era incandescente, un tifo che per la squadra è stato determinante.

Il calciomercato del Lecce 

Lo dico con umiltà, abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare, poi sarà il campo a determinare valori e parametri. C’è stato un grandissimo lavoro, giorno per giorno, fisico, mentale, psicologico, abbiamo tenuto duro. 

Era un mercato complicato, ma non solo per noi, è stato complicato per tutti i grandi club; figuriamoci per una realtà come la nostra, dove il margine d’errore è troppo basso. 

Adesso il mercato è chiuso, sappiamo che abbiamo preso calciatori che ci possono dare un grande contributo. Noi non diamo voti, preferisco che sia il campo a parlare e siano gli altri a giudicarci.

lecce-cagliari, guilbert

La trattativa per Frederic Guilbert 

Faccio una confessione che molti di voi sicuramente non sanno. Noi abbiamo rifiutato la prima e la seconda offerta dell’Hoffenheim per Gendrey. Guilbert è un ragazzo che seguivamo anche prima e l’avremmo preso anche senza la cessione di Gendrey. Perché Guilbert è un ragazzo di notevole esperienza, un giocatore affidabile che ha giocato 250 partite da titolare in Francia, in Ligue 1, e che ha dimostrato nella sua carriera di saper giocare anche a sinistra. 

Noi in quel ruolo, nel quale abbiamo Tonino Gallo, avevamo bisogno anche di un altro elemento. Perché è vero che Dorgu è un giocatore talmente forte che può giocare in tutti i ruoli, però il mister quest’anno ha deciso sin da subito di utilizzarlo come esterno offensivo. Noi abbiamo preso atto, abbiamo condiviso questa scelta e quindi avevamo bisogno anche di un’alternativa, di un’altra soluzione che potesse, in caso di emergenza, ricoprire un ruolo o un altro. 

Quindi, Guilbert l’avremmo sicuramente preso a prescindere. Stessa cosa per Pelmard, che può giocare anche come difensore centrale.

L'arrivo di Ante Rebic

È chiaro che Rebic è un giocatore di un livello alto, veniva da un infortunio abbastanza delicato, e voleva recuperare da quell’infortunio per decidere poi il suo futuro. 

Ha sposato questo progetto perché ha voglia di rilanciarsi, aveva voglia di andare in un posto dove si sentisse stimato, noi abbiamo fatto percepire questa grande fiducia nei suoi confronti e lui ci ha trasferito forti motivazioni. 

È stata un’operazione che abbiamo cercato di fare molto tempo prima, però l’abbiamo partorita alla fine. 

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