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E’ senza dubbio un’occasione sprecata quella del Lecce a Cosenza, soprattutto per ciò che concerne i primi quarantacinque minuti con il rigore sbagliato da Massimo Coda e quello in movimento fallito da Mariusz Stepinski. Due occasioni colossali che superano in pericolosità quella avuta dal Cosenza con Caretta, al quale Gabriel ha detto di no. La partita finisce in pareggio ma la determinazione dei rossoblu e la bravura del loro portiere, Falcone, hanno impedito al Lecce di portare a casa il risultato pieno. Onestamente nella ripresa, subito dopo aver raggiunto il pareggio, gli uomini di Occhiuzzi hanno messo alle corde il Lecce per una quindicina di minuti, Gabriel ha risposto da par suo. Nel complesso una partita strana, condita da tanti errori, alcuni decisivi, soprattutto nelle fila dei giallorossi. Sembrava non essere concentrata la squadra, con Tachtsidis in affanno e, soprattutto nel secondo tempo, spesso a colloquio con la panchina che chiedeva in che condizioni fosse, ma il greco ha retto; Calderoni purtroppo la brutta copia dell’esterno che conosciamo, anche Lucioni pareva non essere concentrato; Majer ha corso tanto ma spesso a vuoto e di sovente in ritardo sia nelle marcature preventive che nella chiusura degli spazi. Fortunatamente Henderson,schierato dietro le punte dopo qualche minuto, finchè non è calato atleticamente ha corso per tutti, pressando, andando al tiro e portando avanti una miriade di palloni, alcuni dei quali non tramutati in gol davvero per un’inezia. Una partita dai due volti insomma, non solo nell’arco della sua durata ma proprio nelle due fasi, quella offensiva e difensiva. In attacco il Lecce può sviluppare una mole di azioni ed occasioni impressionante, la squadra è composta da elementi di qualità e corsa che riescono a manovrare quasi in scioltezza. Si deve essere più “cattivi” nel momento in cui si ha la possibilità di battere a rete. I problemi iniziano quando ci si deve difendere, spesso saltano marcature preventive ed anche quelle fisse, ci sono amnesie inspiegabili che poi vengono pagate a carissimo presso. Di contro c’è da dire che la pressione esercitata, soprattutto nella prima frazione di gioco, ha permesso di rubare più di qualche pallone proprio nei pressi dell’area calabrese ma poi come dicevamo, il loro portiere ha preso tutto. Corini deve fare nuovamente a meno di Falco, febbricitante e sostituito da Stepinski, di Listkowski infortunato, al suo posto Paganini e, dopo pochissimi minuti, perde anche Dermaku (entra Meccariello) per un problema muscolare. Mancosu è a mezzo servizio. Una formazione molto competitiva nonostante gli assenti. Il tecnico giallorosso (espulso durante la gara insieme a Rossettini) mantiene il 4-3-1-2 con Paganini che a volte si allarga a destra in cerca di spazi ed Henderson trequartista. Parte forte il Lecce e come detto meriterebbe di chiudere la prima frazione di gioco con tre gol all’attivo ma poi cala, sia a livello fisico che mentale e subisce troppo. Probabilmente le traversie vissute fino a notte fonda non hanno aiutato, possiamo anche dire che la tensione di dover conoscere il risultato dei tamponi, con il rischio di risultare positivi, ha indebolito la concentrazione; possiamo trovare tanti alibi, che poi forse alibi non sono. I fatti ed i punti in classifica invece dicono che in queste prime partite il Lecce ha affrontato formazioni sicuramente più deboli e costruite per disputare un campionato tranquillo, battendo unicamente l'Ascoli; solo il Brescia tra quelle incontrate punta alla serie A, ma lì c’era mezza squadra fuori e le solite ingenuità difensive sono state punite senza sconti. Anche i direttori di gara hanno inciso negativamente sui risultati, soprattutto a Brescia (gol del pari annullato a Meccariello) e qui a Cosenza (gol del pari convalidato nonostante fosse viziato da fuorigioco). Corini ed i ragazzi devono capire che questo sarà un campionato molto particolare, le vicende extracalcistiche non sono finite a Cosenza e quanto più si andrà incontro all’inverno, tanto più peggioreranno. Ma sono vissute da tutte le altre formazioni, in taluni casi in maniera peggiore. Si deve ritrovare la concentrazione e la voglia di lottare, con la determinazione di chi sa di essere forte e vuole raggiungere l’obiettivo prefissato. Il rodaggio deve finire prima o poi, anzi è arrivato il momento che finisca. Si cominci a raccogliere ed a correre.
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