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Il monte ingaggi è una delle voci che incidono maggiormente sul bilancio di una società assieme a quella relativa al prezzo pagato per il trasferimento dei calciatori. Proprio per questo motivo la cessione comunemente definita a parametro zero, cioè senza che il club proprietario incassi cifre per il trasferimento del calciatore, è comunque manna dal cielo per una Società che intende alleggerire il monte ingaggi. Nel caso del Lecce poi, è oro colato visto e considerato che, da quando è retrocesso in Lega Pro ad oggi, le cessioni a titolo oneroso si sono contate sulle dita di una mano e comunque sono state insufficienti a coprire tutte le spese sostenute.

Quanto ha risparmiato il Lecce con la cessione dei calciatori in esubero in questa stagione?

La domanda è d'obbligo. Anche perché, lo abbiamo detto più volte, i giallorossi sono stati costretti, ancora una volta, a mettere mani al portafogli per garantire al Lecce una stagione ad altissimo livello e questo perché mancano all'appello alcune voci importanti come gli emolumenti di SKY e persino quella che fa riferimento al main sponsor, la pubblicità che campeggia al centro della maglia da gioco, visto l'abbandono di Moby. Orientativamente, prendendo per fedeli alla realtà gli ingaggi suggeriti dalla Gazzetta dello Sport, il club diretto da Saverio Sticchi Damiani ha risparmiato un totale di 4,1 milioni di euro netti, che al lordo fanno quasi il doppio. Nello specifico 800 mila euro da Shakhov, 700 mila euro da Vera (una sua parte, poiché condivide la spesa con il Cosenza), 700 mila euro da Rispoli, 500 mila euro da Petriccione, 1 milione da Benzar, 300 mila euro da Tsonev, 120 mila euro da Saraniti.  
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