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Romeo Papini si racconta ai microfoni di #PLRadio e spiega i suoi esordi da calciatore professionista quando a Reggio Calabria ha esordito a 18 anni, 2 mesi e 9 giorni in Serie B, poi si è perso non riuscendo a mantenere la categoria: "Alla fine della mia carriera ho tracciato un bilancio e penso di essere molto onesto. Non sono come quelli che trovano scuse per dire che non sono riusciti a fare una carriera diversa. Io ho giocato un centinaio di partite in B in squadre che puntavano a salvarsi e poi sempre serie C con squadre di fascia alta, dunque il giudizio è che quella era la mia dimensione". Calandosi in un contesto di squadra qualitativamente più alto, avrebbe potuto crescere anche lui come ha fatto Mancosu che in A si è rivelato all'altezza della situazione? "Ti rispondo - dice Papini - che in quel caso aumenta la qualità e giocatori come Mancosu, che hanno qualità, riescono a calarsi meglio in quella realtà e magari fanno più fatica in C. Io ho giocato in una squadra qualitativamente molto forte, era il Grosseto di Pinilla. Io però in quella squadra ero una riserva".    
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