Il Lecce ritrova la Lazio: un girone fa i vergognosi ululati razzisti verso Umtiti e Banda
...e la chiusura della curva della Lazio
Sono passati più di 4 mesi dallo scorso incrocio tra Lecce e Lazio quando, in occasione del ritorno in campo dopo la pausa mondiali, la squadra di Sarri venne sconfitta in rimonta al Via del Mare.
Al gol di Immobile risposero nel secondo tempo Strefezza e Colombo, che consegnarono i tre punti alla formazione di Baroni. La partita finì sui media internazionali, purtroppo, non a causa del calcio giocato.
Dal settore ospiti vennero intonati degli ululati razzisti verso Umtiti e Banda.
Un episodio subito condannato dalla società laziale:
"La S.S. Lazio ha sempre contrastato con tutti i mezzi a disposizione ogni forma di razzismo e discriminazione, mettendo in campo iniziative volte a reprimere tali fenomeni, sensibilizzando i propri tifosi su questo tema e agendo nelle sedi preposte a tutela della propria immagine.
La S.S. Lazio anche oggi condanna chi si è reso protagonista di questo gesto deprecabile, vergognoso e anacronistico e offrirà come sempre la massima collaborazione alle autorità per individuare i responsabili. I tifosi della Lazio non sono razzisti e non possono essere associati a pochi individui che ledono gravemente l’immagine del club".
L'episodio razzista, fortunatamente, fu punito dal Giudice Sportivo, che chiuse la curva della Lazio per una giornata:
"I sostenitori della società Lazio, assiepati nel settore “ospiti distinti sud-est”, si rendevano responsabili nella quasi totalità (circa 1.000 dei 1.072 occupanti), di ripetuti cori espressione di discriminazione razziale nei confronti dei calciatori del Lecce Banda ed Umtiti;
ritenuto che, in ragione della gravità, della dimensione e della percezione reale del fenomeno, tale anche da costringere il Direttore di gara ad interrompere il giuoco per permettere l’effettuazione, da parte dello speaker, del messaggio previsto in caso di cori di discriminazione razziale, i predetti comportamenti assumono rilevanza disciplinare a norma dell’art. 28, n. 4, CGS;
delibera di sanzionare la Soc. Lazio con l’obbligo di disputare una gara con il settore indicato dai collaboratori della Procura federale nella propria relazione, sulla base delle informazioni acquisite dal dirigente responsabile dell’ordine pubblico, privo di spettatori".