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Partito nel pomeriggio di domenica scorsa, in almeno due punti conpresi fra i territori di Vernole e Melendugno, l’incendio de "Le Cesine" di comprovata origine dolosa, ora tenuto osservazione anche  oltre che dai Vigili del Fuoco e dai volontari delle protezioni civili anchedai Carabinieri forestali di Lecce  a cui la Procura di Lecce ha affidato le indagini dalla Procura leccese per ricostruire la natura dell’episodio e risalire agli eventuali autori. 

Da evidenziare che i tempestivi interventi sembrano aver contenuto i danni, anche se la stagione dei roghi è solo all’inizio. Nel Mediterraneo gli incendi estremi sono aumentati di 10 volte negli ultimi 10 anni a causa della crisi climatica e non solo quella purtroppo cnsiderando anche l'aumento di quelli dolosi, proprio come quest'ultimo caso. 

Proprio il WWF, che gestisce la riserva de "Le Cesine" ha dichiarato che si costituirà parte civile contro i responsabili.         

Le pene previste in caso di incendi boschivi                                                                         

Le pene previste in caso di incendi boschivi sono state di recente inasprite: si rischiano infatti anni di reclusione, fino a 10 per gli episodi in cui venga accertato il dolo. 

Possono dunque rivelarsi utili a ben poco tutti gli sforzi e i dispositivi di prevenzione attuati quest’anno da istituzioni, Arif, forestali e Regione Puglia contro gli incendi boschivi, se non scatta la consapevolezza nel cittadino di un quadro che nel Salento è stato dichiarato emergenziale già da anni.

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